«Si tratta di una rara forma di allergia che però, come le altre, sta aumentando nella popolazione - anticipa Patrizio Mulas, presidente Adoi - La difficoltà di determinare il numero delle allergiche con precisione nasce dall'imbarazzo delle donne nel raccontare il problema al medico di famiglia o allo specialista. Secondo una ricerca statunitense, il 12% di quante hanno reazioni allergiche durante un rapporto sessuale soffre di questa “allergia agli uomini”. E il rimedio, erroneo, spesso è l'astinenza». Sul banco degli imputati, dicono gli esperti, ci sono frazioni glicoproteiche del liquido seminale, in particolare l'antigene “Psa” della prostata. «Negli anni gli studi hanno dimostrato una reazione di primo tipo, mediata dalle Ige, e quindi locale - aggiunge Antonino Di Pietro, presidente Isplad - Adesso però si segnalano casi di reazioni generalizzate, anche gravi. Si possono avere infatti dalle semplici rinocongiuntiviti, alle orticarie generalizzate, a sintomi gastrointestinali, agli angioedemi».
La buona notizia è che l'allergia al liquido seminale «permette ugualmente di aver figli - prosegue Di Pietro - ricorrendo alla tecnica del lavaggio dello sperma». La diagnosi avviene con una reazione positiva allo skin-prick test. Mentre per la terapia a lungo termine si può ricorrere alla desensibilizzazione del sistema immunitario. Ma questo problema rischia di minare l'intimità di coppia. «Poichè i partner non associano questa forma di allergia al liquido seminale, ma a problemi diversi anche di natura psicologica, molti smettono di avere rapporti sessuali - sottolinea Federico
Ricciuti, presidente del corso di Maratea - Basterebbe, invece, ricorrere a rapporti protetti, tenendo però conto che esiste anche l'allergia al lattice. Va sottolineato, infatti - conclude Ricciuti - che queste donne soffrono già di altre forme di allergia».