Vigili assenteisti, la difesa di Grillo tra complotti e soliti sospetti

Vigili assenteisti, la difesa di Grillo tra complotti e soliti sospetti
di Simone Canettieri
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Lunedì 5 Gennaio 2015, 12:01 - Ultimo aggiornamento: 12:21
Anche i vigili urbani hanno un cuore e soprattutto votano. Così, dopo giorni di silenzio e meditazione, Beppe Grillo dal suo blog scende in campo per difendere i caschi bianchi della Capitale finiti nella bufera per l’assenteismo di massa a Capodanno. La teoria del leader M5S si nutre di sospetti e complotti, tanto per cambiare: «L'accanimento mediatico contro i vigili di Roma - dice il comico - da parte del governo e dei giornali al suo servizio ha due obbiettivi precisi». E qui si entra nel terreno più congeniale a Grillo: l’idea che ci sia sempre una manina misteriosa che si muove nell’oscurità per addormentare l’opinione pubblica. E' in azione un Bilderberg contro i pizzardoni della Capitale? Parrebbe di sì.



Dunque per il diarca pentastellato il caso dei vigili serve a «distogliere l'attenzione dell'opinione pubblica dalla vicenda di mafia capitale collusa con i politici del Comune (a proposito Marino e Poletti quando vi dimettete?)».



Non solo: sempre per Grillo dietro a tutta questa attenzione c’è la volontà del Governo di spremere come limoni i dipendenti pubblici. Quadi a dire che l’ordine di rimanere a casa a Capodanno sia partito da Palazzo Chigi. «Così si criminalizza una categoria sul piano mediatico per agire con misure sempre più restrittive nei confronti di una parte del pubblico impiego». Da qui hashtag #forzavigili.
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