Unioni civili, Renzi: «Proposta in aula fra luglio e settembre, può avere i voti in Parlamento»

Unioni civili, Renzi: «Proposta in aula fra luglio e settembre, può avere i voti in Parlamento»
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Lunedì 25 Maggio 2015, 20:30 - Ultimo aggiornamento: 28 Maggio, 22:08

«L'Italia ha una proposta di legge presentata dalla senatrice Cirinnà, e sarà votata tra luglio e settembre», sul modello tedesco «diverso dal modello irlandese». Lo ha detto il premier Matteo Renzi all'emittente Primo canale parlando delle unioni civili. «Credo che possa funzionare e avere i voti in Parlamento», ha osservato.

Sulla carta tutti sono pronti a riconoscere i diritti e a cancellare le discriminazioni dei gay.

Ma nei fatti il tema delle unioni civili sta dividendo, e parecchio, gli schieramenti politici. L'arrivo in senato del ddl Cirinnà si presenta come una sfida. Il numero degli emendamenti presentati lascia intuire già qualcosa: 4038. E sulle barricate il centrodestra la fa da padrone tra Ap che ha presentato 2778 emendamenti e FI con 829.

Il 3 giugno ci sarà la seduta della commissione Giustizia nel corso della quale, anticipa Monica Cirinnà, la senatrice Pd che ha messo a punto il ddl, sarà chiesta la calendarizzazione; al vaglio l'ipotesi di ricorrere all'escamotage del «canguro», così come si fece per le riforme costituzionali, per ridurre al massimo il numero degli emendamenti e accelerare i tempi.

La Cirinnà esclude equiparazioni a matrimoni e adozioni per i gay. E' Renzi a chiarire che il ddl si basa sul modello tedesco, diverso da quello dell'Irlanda, il paese che pochi giorni fa ha dato il via libera con il referendum alle nozze tra gay. Ma i timori di chi dice no restano tutti.

«Noi siamo per unioni civili di reciprocità. Vale a dire da non confondere con la famiglia naturale, quella fatta da uomo e donna», mette in chiaro Renato Brunetta, capogruppo FI alla Camera, il giorno dopo l'apertura del Cav sul tema. E aggiunge: «Naturalmente io dico, anche se nel mio partito le opinioni sono varie, senza oneri per lo Stato. Perché l'unico legame che deve essere destinatario delle risorse del welfare deve essere quello della famiglia, come prevista dalla Costituzione».

«Le risorse del welfare appartengono ugualmente a tutti i cittadini che pagano le tasse e chi vuole escludere qualcuno, lo fa in maniera del tutto arbitraria e discriminatoria», ribatte Micaela Campana responsabile welfare e diritti del Pd.

E se sulle nozze gay Salvini e Vendola si scontrano - «Non sono una emergenza italiana», dice il leader leghista; «non mi meraviglia che i diritti di libertà non siano una sua priorità», gli risponde il leader di Sel - i socialisti chiedono invece una urgente calendarizzazione, mentre FdI se la prende con i «furbetti del quartierino renziano».

«Per ingraziarsi il voto di sinistra e quello gender oriented fanno promesse, ma per non irritare i moderati rimandano a dopo, noi non ci caschiamo», dice Rampelli. Insomma, tutti contro tutti. E in prima linea c'è Area Popolare. Dei 2778 emendamenti, 282 sono stati presentati dal senatore Carlo Giovanardi. «Se il ddl consentisse quello che dicono i proponenti, noi siamo pronti a fare la legge in due ore. Ma visto che così non è, sarà battaglia durissima - spiega - il testo Cirinnà è una presa in giro. Mira alle adozioni, agli uteri in affitto, alla reversibilità, è un passo indietro».

Nulla di tutto ciò, risponde la Cirinnà. «Il nuovo istituto delle unioni civili non è equiparabile al matrimonio che resta riservato alle coppie di sesso diverso - ribadisce - non si introducono le adozioni ma solo la possibilità di poter adottare il figlio naturale del partner e non si legalizza l'accesso alla fecondazione assistita». Insomma, per la Cirinnà «in commissione si dialogherà» e alla fine «la quadra verrà trovata».