Strage migranti, Gentiloni: Italia in trincea, l'Ue faccia di più. Parigi: non possiamo lasciare l'Italia da sola

Strage migranti, Gentiloni: Italia in trincea, l'Ue faccia di più. Parigi: non possiamo lasciare l'Italia da sola
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Lunedì 20 Aprile 2015, 10:56 - Ultimo aggiornamento: 14:52
L'Italia «è in trincea» e non possiamo aspettare «le dinamiche» e i tempi Ue: serve «un intervento di emergenza, una risposta immediata». Lo ha detto il ministro degli esteri, Paolo Gentiloni, a Lussemburgo per il Consiglio dei ministri degli Esteri dell'Ue.



«Non è più sostenibile» rispondere a un'emergenza europea «solo con risorse e impegni italiani», ha affermato ancora il capo della diplomazia italiana. «Ci auguriamo - ha aggiunto il ministro - che dall'Ue al di là degli attestati di solidarietà vengano degli impegni».



«L'Italia fa molto ma molto ma molto di più della sua parte, non solo nel salvataggio dei migranti ma anche nell'accoglienza» ha detto ancora il ministro degli Esteri. Per l'Italia, ha aggiunto, è «indispensabile un potenziamento della coppia Frontex-Triton, perché non si possono spendere 20-40 milioni l'anno» per fronteggiare l'emergenza sbarchi. Il ministro ha sottolineato che su questo fronte «serve un cambio di grandezza nell'impegno dell'Ue».



In mancanza di stabilizzazione della Libia e con flussi di migrazione «nell'ordine di grandezza degli ultimi tempi, il nostro sistema rischia di essere messo a dura prova», ha continuato il ministro degli Esteri. «Ci vuole un cambio molto rilevante nelle forme di sostegno Ue nei meccanismi di accoglienza previsti dalla convenzione di Dublino», ha aggiunto.



Intanto il portavoce del governo francese, e ministro dell'Agricoltura, Stephane Le Foll, ha detto che oggi sul tema dei naufragi in Mediterraneo «c'è una presa di coscienza collettiva. Non possiamo lasciare l'Italia da sola di fronte a un tema del genere». «Su questa tragedia non siamo stati all'altezza della situazione», ha aggiunto Le Foll, rispondendo a una domanda sul ruolo dell'Europa. C'è bisogno di «aumentare la sorveglianza nel Mediterraneo».



«Bisogna rafforzare i mezzi dell'operazione Triton - ha continuato Le Foll - bisogna rafforzare la sicurezza nel mar Mediterraneo». Poco prima, dagli stessi microfoni, l'eurodeputata francese Eva Joly (ecologisti), ha parlato di «fallimento morale» per la «politica di immigrazione dell'Unione europea».



«Questa è un'emergenza europea e finora le risposte, gli impegni ed i soccorsi sono stati italiani» ma «non è più sostenibile una situazione in cui ad una emergenza europea si risponda solo con risorse ed impegni italiani», ha detto ancora Gentiloni.



La «principale minaccia viene dall'organizzazione del traffico di esseri umani», continua Gentiloni, sottolineando che la tragedia dell'altra notte «non è avvenuta per mancanza di soccorsi, che erano presenti quando si è realizzata la tragedia». «Quindi - ha aggiunto - ci vuole sostegno politico all'azione di contrasto ai trafficanti».



«Quella che è in gioco è la reputazione dell'Ue», continua Gentiloni, sottolineando che «lo hanno detto in tanti, ma la tragedia dell'altra notte lo rende evidente: c'è bisogno di risposte e di risposte impegnative». Il ministro degli Esteri poi anticipa che nel Consiglio sull'emergenza immigrazione l'Italia alla Ue chiederà «tre cose»: un impegno a nella lotta contro i trafficanti di esseri umani, più risorse economiche per Frontex e Triton e più risorse per l'accoglienza dei rifugiati. Precisando che le tre richieste dell'Italia sono: «Un impegno e un sostegno della Ue, oltre che dell'Onu, all'azione di contrasto ai trafficanti di esseri umani», Gentiloni poi indica come «assolutamente necessario rafforzare economicamente gli impegni per Frontex e Triton perchè è incredibile che una superpotenza economica come l'Europa spenda solo tre milioni al mese per Frontex e Triton». Infine «è assolutamente indispensabile moltiplicare gli impegni economici per la gestione dell'accoglienza e della cosiddetta convenzione di Dublino».