Berlusconi: l'Italia torni a essere democrazia, quattro colpi di Stato in 20 anni

Silvio Berlusconi
2 Minuti di Lettura
Domenica 6 Aprile 2014, 13:27
Sto bene, stamattina sono riuscito a camminare su un percorso, quello di un'Italia che torni a essere una democrazia e che garantisca a tutti noi una vera libertà»: lo ha detto oggi Silvio Berlusconi in una telefonata alla convention romana "Difendiamo l'Italia" organizzata da Fabrizio Santori.



Berlusconi: il capo dello Stato sia eletto dai cittadini, non dai partiti. «Dobbiamo far sì che il presidente della Repubblica sia eletto dai cittadini direttamente e non dai segretari di partito» ha detto Berlusconi, ribadendo la necessità di una riforma costituzionale che dia governabilità e garantisca al premier «gli stessi poteri dei suoi colleghi stranieri.




«Serve bipolarismo, basta con i piccoli partiti». «Una democrazia può essere ben amministrata solo col bipolarismo - ha detto Berlusconi - mentre non bisogna votare per i piccoli partiti che non guardano agli interessi del Paese ma ai loro interessi particolari, a partire da quello di stare sulle sedie giuste».



«Subiamo dittatura giudiziaria». «La situazione attuale è preoccupante - dice l'ex premier - Siamo governati dal terzo governo non eletto e siamo soggetti ad una dittatura della sinistra giudiziaria».



«Trasformare i moderati in maggioranza». «Dobbiamo riunire la maggioranza dei moderati in una consapevole maggioranza politica, in una maggioranza che sia consistente» - ha detto Berlusconi - Per vincere le prossime Europee dobbiamo convincere gli indecisi e lo dobbiamo fare con il contatto diretto, con il convincimento personale».



«Noi sappiamo qual è la nostra situazione, abbiamo subito quattro colpi di Stato in 20 anni - ha detto Berlusconi - Sebbene non si siano visti i carri armati, come vogliamo chiamare il capovolgimento della volontà espressa dai cittadini alle urne? Per questo dobbiamo unire tutti gli sforzi delle persone che amano la libertà».



«Oltre alle riforme istituzionali serve la riforma della burocrazia e una riforma fiscale, visto che siamo i cittadini che pagano più tasse al mondo. Poi c'è la riforma delle riforme, quella della giustizia».



Berlusconi cita Erasmo: scelte migliori vengono da visionaria follia. «Le decisioni migliori, più sagge, non sono quelle che derivano dalla ragione ma quelle che derivano da una visionaria, lungimirante follia»: così, citando il filosofo fiammingo Erasmo da Rotterdam, del quale si dice da tempo ammiratore, Silvio Berlusconi ha concluso la sua telefonata, congedandosi con un augurio: «Buona domenica e buona rivoluzione!».
© RIPRODUZIONE RISERVATA