Scuola, sindacati confermano sciopero nella prima ora di scrutini. Renzi: riforma si può migliorare

Scuola, sindacati confermano sciopero nella prima ora di scrutini. Renzi: riforma si può migliorare
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Giovedì 21 Maggio 2015, 08:33 - Ultimo aggiornamento: 22 Maggio, 14:13

«Si può sempre discutere e migliorare ma la cosa vera è che questo Paese si è rimesso in moto». Così il premier Matteo Renzi in merito alla riforma sulla scuola all'indomani dell'approvazione da parte della Camera del disegno di legge di riforma che ora va al Senato. «Le cose si fanno, le leggi vengono approvate e poi naturalmente le discussioni, le valutazioni diverse, ma sono molto fiducioso» ha aggiunto il premier.

Intanto i sindacati confermano lo sciopero.

Il ddl scuola «lascia irrisolte molte delle sue più evidenti criticità e non dà risposta alle richieste che stanno alla base di una mobilitazione condivisa e partecipata dall'intero mondo della scuola», affermano i sindacati della scuola che ribadiscono, in un comunicato unitario, le iniziative di mobilitazione già anticipate ieri sera, incluso lo sciopero della prima ora di servizio per tutti gli scrutini in ciascuna delle prime due giornate di svolgimento delle operazioni.

Per i segretari generali di Flc-Cgil, Mimmo Pantaleo, Cisl scuola, Francesco Scrima, Uil scuola, Massimo Di Menna, Snals, Marco Paolo Nigi e Gilda, Rino Di Megli «resta dunque ancora la necessità di apportare al testo di legge profondi cambiamenti e si motiva per questo la proclamazione di ulteriori iniziative di lotta». Sugli stessi obiettivi - spiegano i sindacati - individuati nella piattaforma dello sciopero generale del 5 maggio: «un piano di assunzioni che non può limitarsi soltanto a quanti sono inseriti nelle Gae, escludendo decine di migliaia di docenti e Ata oggi in servizio con contratto a tempo determinato; no al potere dei dirigenti di conferire incarichi ai docenti attraverso la chiamata diretta dagli albi territoriali; no alla valutazione dei docenti con criteri arbitrari e la costituzione di commissioni prive delle necessarie competenze; regolazione per contratto di tutte le materie che hanno ricadute su aspetti normativi e retributivi a del rapporto di lavoro; impegni precisi per il rinnovo del contratto nazionale».

Questi obiettivi - rileva il comunicato - verranno riproposti in tutte le sedi di confronto nelle quali i sindacati saranno impegnati, a partire dall'incontro di lunedì 25 maggio con la ministra Giannini al Miur, e successivamente con le audizioni al Senato e l'ulteriore incontro col governo. Le segreterie di Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals Confsal e Gilda Fgu hanno dunque proclamato lo sciopero della prima ora di servizio per tutti gli scrutini in ciascuna delle prime due giornate di svolgimento delle operazioni, le cui date sono individuate in relazione al calendario adottato da ogni singola istituzione scolastica, con esclusione delle classi terminali dei cicli di studio. «Lo sciopero del personale docente coinvolto nelle operazioni di scrutinio avverrà - assicurano - nel pieno rispetto delle disposizioni di legge e contrattuali, salvaguardando le legittime aspettative di studenti e famiglie.

Per il personale docente della scuola dell'infanzia, il personale educativo e il personale Ata lo sciopero si effettuerà nella prima ora di servizio (e nell'ultima, in caso di turno pomeridiano) delle giornate

individuate per la scuola in cui presta servizio.

Proseguiranno poi le iniziative organizzate a livello territoriale e nelle scuole »per un'azione costante di informazione e coinvolgimento dei cittadini sulle ragioni e sugli obiettivi della mobilitazione«; si

darà inoltre vita nella giornata di venerdì 5 giugno, con inizio alle 21, a una iniziativa dal titolo »La cultura in piazza« con fiaccolate che avranno luogo contemporaneamente in tutte le principali città

italiane.

«Sono emozionata e soddisfatta, molto soddisfatta». Così il ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini, aveva commentato ieri a caldo il sì della Camera al ddl di riforma della scuola che ora va al Senato. «È stato un passaggio parlamentare molto vissuto, con coinvolgimento da parte di tutti, con interventi appassionati, talvolta appassionanti. Anche le opposizioni hanno mostrato una carica emotiva molto forte».

«Credo si faccia un grande cambio culturale», ha aggiunto il ministro dell'Istruzione. «Il primo articolo - ha spiegato - riassume quello che abbiamo fatto. Intendiamo offrire una scuola di qualità, aperta e inclusiva. Si conclude una maratona cominciata quasi un anno fa, che è stata, contrariamente a quanto si è voluto dire, anche inusuale per l'ascolto continuo di tutta la società».

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