Tosi invece si vuole mantenere al centro destra di governo, la continuazione della Lega che fu al governo con Forza Italia e An: in un certo senso è un conservatore all'inglese. Ovviamente lo scontro arriva adesso perché ci sono le regionali in Veneto, se fossero state tra tre anni avremmo visto Tosi girare l'Italia con la sua fondazione a spiegare il suo progetto».
Se Salvini appare più forte, però, il risultato non è del tutto certo: «il capo della Lega oggi è largamente maggioritario, quel partito ha un elettorato battagliero -conclude Pessato-. Però poi ci sono anche degli interessi, quelli degli imprenditori leghisti, che non agiscono solo ideologicamente ma vanno anche a vedere le proprie convenienze di business; per dire, non credo che aderirebbero fideisticamente a un'uscita dall'euro».
«Anche se sul fronte dei dati è prematuro parlare, è ormai acclarato che Salvini gode di una posizione di forza notevole grazie alla grande popolarità ed esposizione, c'è stato un aumento incredibile del suo seguito -dice Renato Mannheimer-. Nel Veneto Tosi ha sicuramente un seguito ma la strada per contrastare Salvini è altrettanto sicuramente in salita».
«Naturalmente -prosegue, riflettendo sul 'no alla deriva a destrà proposto da Tosi- c'è uno spazio politico al centrodestra di governo, ma non sono sicuro che Tosi sia in grado di ricoprirlo così bene e sono molti i pretendenti al trono di Berlusconi. Bisogna considerare una cosa: Renzi ha una popolarità elevata, il 40%: ma resta tutto il 60% da conquistare. Salvini ci sta riuscendo anche se tutta un'area di centro lo vede con sospetto. Sta prendendo voti dal 5 Stelle, intercetta tutta quell'area del populismo molto forte. Adesso Grillo pare un pò appannato -conclude- e Salvini gli sta portando via voti».
Nicola Piepoli cita invece il giornalista di regime del Ventennio, Mario Appelius: «la guerra la vince chi non la fa, usava dire.
Costa morti e nessuno la vuole. E anche in questo caso che vinca uno o l'altro perdono in realtà tutti». Salvini, ragiona Piepoli, è «alto in popolarità, e senza questo scontro, a bocce ferme, ha circa un 30% di italiani che potrebbero votarlo. Tosi è certamente molto popolare, ma solo per la sua attività di sindaco».
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