Lega Nord, al Sud l'armata Salvini ora imbarca gli ex An

Lega Nord, al Sud l'armata Salvini ora imbarca gli ex An
di Renato Pezzini
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Venerdì 19 Dicembre 2014, 06:19 - Ultimo aggiornamento: 16:27
MILANO - Nel simbolo non c'è la parola Lega, ma c'è il nome di Salvini. Al «verde padano» i grafici hanno preferito una sobria scritta gialla in campo blu.

Il Carroccio si camuffa per il proprio esordio al centro sud. Oggi Matteo Salvini presenta «il nuovo soggetto politico» a Roma e il solo riferimento al movimento nordista è il proprio nome. Il resto è da inventare. Compreso il modo per tenere alla larga profittatori e voltagabbana che fanno ressa all'ingresso del partito nascente.



SFIDA AL CENTRODESTRA

Dopo l'exploit alle regionali dell'Emilia Romagna, il segretario padano non aveva nascosto la fretta di allargare i propri confini. L'idea di una Lega del Sud covava sotto la cenere dall'estate, poi il progetto ha subito un'accelerazione «per evitare che si possa pensare a una semplice operazione elettorale». Infatti è, nelle intenzioni, molto di più: il tentativo di mettere insieme un pacchetto di voti anche nel Mezzogiorno per divenire il primo partito del centrodestra.



Sulle prime avevano fatto da supporto alcuni gruppi dell'estrema destra, Casa Pound in testa. Con la crescita del Carroccio nei sondaggi la truppa dei fiancheggiatori si è infoltita. Tanto che è arrivata l'adesione anche nomi noti del centrodestra che fu. A Isernia, per esempio, dopo una vita spesa in Forza Italia l'ex presidente della Provincia, Luigi Mazzuto, è diventato uno dei più entusiasti neofiti del leghismo.



EX FINIANI IN ARRIVO

E' comunque l'area di quella che fu Alleanza Nazionale a costituire il bacino più grande di neo leghisti. E capita di sentire vecchi nazionalisti convinti discettare di macroregioni e di autonomie. Silvano Moffa e Stefano Gaggioli (il primo ex presidente della Provincia di Roma, il secondo ex presidente di Sviluppo Italia), tre anni fa fondarono un loro movimento, Azione Popolare, che oggi confluirà nel nuovo partito . Corre voce che dalla Campania sia pronto a dare la propria adesione anche Mario Landolfi, ex ministro delle Telecomunicazioni affiliato al cerchio magico di Gianfranco Fini. A Roma si da per certo l'arrivo di Enrico Cavallari, già assessore della giunta Alemanno, e di Marco Pomarici.

Il problema della Lega è come controllare gli ingressi, proprio come vorrebbe fare per gli extracomunitari. Per ora l'idea di Salvini è di far sottoscrivere ai nuovi arrivati una sorta di preiscrizione. Dopodiché nell'arco di qualche mese alcuni suoi uomini di fiducia dovranno esaminare nome per nome decidendo se concedere o no l'iscrizione vera e propria. Un rito a cui dovranno sottoporsi anche Souad Sbai, la prima marocchina del Pdl a sedere in Parlamento, il professor Vincenzo Pepe da Napoli e, a quanto pare, numerosi consiglieri locali in arrivo dall'Ncd.