Salva Roma: tutte le reazioni. Brunetta: «Governo in stato comatoso»

Salva Roma: tutte le reazioni. Brunetta: «Governo in stato comatoso»
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Martedì 24 Dicembre 2013, 20:39 - Ultimo aggiornamento: 25 Dicembre, 11:30
Molte le reazioni dal mondo politico dopo il ritiro da parte del Governo del decreto "Salva Roma". Forza Italia Gli esponenti del partito di Silvio Berlusconi approfittano del ritiro del "Salva Roma" per attaccare il governo delle larghe intese. «Il governo Letta è sempre più in uno stato comatoso. Dopo l'ignobile figura fatta sulla legge di stabilità e quella, altrettanto ignobile, sugli affitti d'oro, adesso, rossi di vergogna per le critiche ricevute relativamente alle marchette del decreto cosiddetto “SalvaRoma“, ripetiamo rossi di vergogna, fanno saltare il decreto stesso con un grottesco contrordine compagni». Lo ha affermato il capogruppo di Fi alla Camera Renato Brunetta. «Un governo e una maggioranza delegittimati dalla sentenza della Corte costituzionale stanno esalando i loro ultimi respiri. Che qualcuno dall'alto stacchi al più presto la spina», ha concluso.



Dello stesso tenore le dichiarazioni del vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri: «L'epilogo del decreto Enti locali è tra il drammatico e il grottesco. Il governo si è lasciato travolgere dagli eventi. La Camera è stata inchiodata per giorni. Si è usata la fiducia. Si sono convocati Camera e Senato il 27 e 28 dicembre. Le norme sembravano indispensabili. E ora? Decreto cancellato. Uso, regolare?, di altro decreto per alcune questioni. Il Quirinale avalla? Lascia fare? Se una cosa del genere fosse successa a un governo Berlusconi avremmo avuto il finimondo. Non è questione che possa finire qui. Lo dico preoccupato per il paese. Enrico Letta invita alla responsabilità. Ma è da responsabili quanto è accaduto? Le elezioni a questo punto sono da celebrare il prima possibile».



Il vicepresidente dei deputati di Forza Italia Mariastella Gelmini ha invece affidato a Twitter le sue dichiarazioni: «Il Governo ritira il salva Roma! Il caos regna sovrano anche a Natale, altro che riforme e sviluppo...».



Casini «Ha fatto bene il governo a ritirare il Dl Salva Roma. Questo provvedimento era più figlio dei mercanteggi della peggior politica, che delle esigenze di Roma». Lo ha dichiarato Pier Ferdinando Casini, presidente della Commissione Affari esteri di Palazzo Madama.



Partito Democratico «Le vicende della conversione del cosiddetto Dl "Salva Roma" sono la spia di una grave e profonda degenerazione del processo di formazione delle leggi che è iniziata almeno da un paio di decenni e della quale sono corresponsabili parlamenti e governi. Troppi decreti legge, troppi provvedimenti omnibus sulle più disparate materie, centinaia di emendamenti parlamentari spesso su questioni totalmente estranee al provvedimento, poco rigore nella decisione sulla ammissibilità degli stessi. Fa bene il Presidente Napolitano a denunciare tutto ciò». Così Luigi Zanda, Presidente del Gruppo del Pd al Senato commenta la decisione del governo di rinunciare all'approvazione del Dl «Salva Roma».



Nuovo Centro Destra Dello stesso genere le affermazioni di Fabrizio Cicchitto, di Ncd: «Quella del governo è una decisione saggia. Essa mette comunque in evidenza l'esistenza di un problema che deve riguardare sia il governo sia il Parlamento per cui i decreti - sia nella loro stesura originaria sia nel corso della loro conversione - non devono diventare lo strumento per essere riempiti del materiale piùeterogeneo quasi che fossero, specie a fine anno, una sorta di "ultimo treno per Yuma". Si tratta, infatti, di una prassi che ha sempre provocato poi delle incredibili complicazioni nella gestione parlamentare come si è visto anche in questa vicenda. Tutto ciò riguarda sia la responsabilità del governo, sia quella della maggioranza, sia spesso anche quella delle opposizioni parlamentari».



Alemanno «Il pasticcio che si è creato sul dl Salva Roma giunge al suo naturale epilogo. La mancata conversione in legge dimostra che lo scandalo di questo decreto non erano le norme che interessavano la nostra Città ma tutti gli emendamenti che lo hanno appesantito, trasformandolo in un impresentabile decreto omnibus. Adesso il Governo garantisca le norme che servono alla nostra Città trasferendole nel decreto «Milleproroghe» e si impegni a presidiare con più attenzione e coerenza il loro iter di approvazione in Parlamento. Mi auguro che i parlamentari di Roma, di tutti i gruppi politici, difendano queste norme dagli attacchi faziosi e strumentali di chi odia per principio Roma». Lo dichiara, in una nota, Gianni Alemanno.



Lega Nord La Lega accoglie invece il ritiro del decreto come una vittoria. A cominciare dal segretario Matteo Salvini: «È una vittoria solo della Lega Nord. L'opposizione dura paga», ha affermato su Facebook.



Roberto Maroni ha scelto un altro social network, Twitter, ma il fulcro del discorso è lo stesso: «Il Governo costretto a ritirare il decreto "salva Roma": vittoria della Lega, regalo di Natale per i sindaci onesti».

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