SOLDI ALLA FRONTIERA
Stando a ciò che trapela dalle indagini, la Polanco è stata convocata in Procura ma non si è presentata. E gli investigatori avrebbero ricostruito i movimenti della show girl dopo l'invio della missiva alla Boccassini: un suo emissario si sarebbe presentato da Giovanni Spinelli, il contabile di fiducia che per conto del Cavaliere distribuiva denaro alle Olgettine - «Tra il 2009 e il 2010 ho portato ad Arcore circa 20 milioni», ha detto in aula - battendo cassa. Chi era quella persona? Un amico della Polanco, sostengono gli inquirenti. Il quale, intascata la busta dal contabile, si sarebbe concesso un giro tra i negozi di San Babila e Montenapoleone, per un po' di shopping di lusso pedinato dalla polizia giudiziaria. Poi è salito in auto per tornare il Svizzera, ma il viaggio ha subito un brusco stop: fermato alla frontiera di Como-Brogeda, l'amico di Marysthell aveva con sé denaro tra i 5.000 e i 6.000 euro. Il sospetto della Procura è che quei soldi fossero un ulteriore incentivo al silenzio, ma se alla fine Marysthell abbia vuotato il sacco lo sanno solo i magistrati. Ieri l'avvocato Buondonno, che difende Aris Espinosa e Iris Berardi, ha depositato il ricorso al Tribunale del riesame contro il sequestro di soldi (circa 15 mila euro), cellulari, tablet, materiale informatico e appunti trovati a casa delle due ospiti di Arcore nella perquisizione di martedì scorso. «E' però anche un modo per accedere agli atti, per vedere se quel famigerato verbale della Polanco c'è o no», afferma il legale.
GUAI PER BERLUSCONI
Ma a tremare per i potenziali effetti deflagranti di Ruby ter, tra gli oltre quaranta indagati per falsa testimonianza e corruzione in atti giudiziari, c'è anche Silvio Berlusconi. I nuovi elementi raccolti dalla Procura di Milano potrebbero infatti compromettere l'esito positivo dell'affidamento in prova ai servizi sociali che l'ex premier sta finendo di scontare dopo i quattro anni (di cui tre indultati) della condanna Mediaset. Lo scenario ricostruito dai pm Luca Gaglio e Tiziana Siciliano è preoccupante: tramite Spinelli, il leader di Forza Italia avrebbe consegnato soldi alle ospiti di Arcore fino a poche settimane fa. A cominciare da Ruby, che sarebbe stata remunerata tramite intermediari. Elementi di cui il Tribunale di sorveglianza potrebbe tenere conto quando, tra qualche mese, si esprimerà sull'esito del percorso di riabilitazione di Berlusconi, decidendo se dichiarare o meno estinta la pena di frode fiscale. La stessa Procura generale, tra l'altro, potrebbe opporsi alla dichiarazione di estinzione della pena e chiedere, anche sulla base dell'acquisizione di atti di Ruby ter, che l'ex capo del governo sconti di nuovo l'anno di condanna definitiva in detenzione domiciliare. Insomma, tutto da rifare. Per Berlusconi il periodo di affidamento in prova ai servizi sociali si concluderà l'8 marzo, nel giro di un paio di mesi sarà pronta la relazione conclusiva dell'Ufficio esecuzione penale esterna, chiamata a tracciare un quadro complessivo del percorso di riabilitazione del condannato. E le sue relazioni pericolose potrebbero essere un serio intralcio, tra mezzi silenzi e mezze verità. Ieri Emilio Fede, convocato dagli inquirenti di Ruby ter come teste imputato in procedimento connesso, si è avvalso della facoltà di non rispondere ma è rimasto nell'ufficio dei pm per tre quarti d'ora. Mentre Nicole Minetti dice di non aver mai incassato dall'ex premier un bonifico da 500 milioni, limitandosi ad alcune tranche da 15 mila euro. L'ultima parola sui destini di Silvio Berlusconi spetterà ai magistrati del Tribunale di sorveglianza.