L'altro giorno con un voto unanime della Camera è stato deciso che entro il 15 gennaio 200 parlamentari dovranno lasciare le stanze di Palazzo Marini. L’Ufficio di presidenza ha dato disposizioni precise, I locali entro l’anno dovranno essere restituiti alla società proprietaria dei tre edifici. I lavoratori non ci stanno e hanno occupato virtualmente l'ingresso del palazzo. Cercano sponde nei parlamentari "che non riusciamo ad avere: loro sono gli intoccabili noi i soliti stracci che volano".
La vicenda rischia di esplodere e di diventare il presepe italiano delle divisioni tra politica e lavoratori. Tanto che qualcosa potrebbe muoversi.
I questori della Camera sono stati incaricati all'unanimità dall'Ufficio di presidenza di Montecitorio a «riprendere i contatti» con la società Milano 90 dell'immobiliarista Sergio Scarpellini per un «approfondimento» sulla possibilità di riprendere in affitto una parte dei palazzi Marini, che ospitano gli uffici di centinaia di deputati e una mensa per il personale di Montecitorio. Le informazioni riguarderanno solo uno dei due palazzi Marini (il «3», che ricomprende anche la mensa) e non vincolano la Camera.
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