Agenda e rimpasto, renziani all'attacco: «Letta cambi tutto o si muore»

Agenda e rimpasto, renziani all'attacco: «Letta cambi tutto o si muore»
di Claudia Terracina
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Domenica 29 Dicembre 2013, 11:41 - Ultimo aggiornamento: 11:59
Il governo non in discussione, assicura il renzianissimo Davide Faraone per spegnere l’incendio divampato dopo il suo avvertimento scolpito su Facebook. «L’esecutivo Letta stia attento - ammonisce il responsabile del welfare del Pd - o si cambia radicalmente o si muore. Non basta un rimpasto o un semplice ritocco». Più chiaro di così non si può, anche perché, a Faraone si aggiungono le dichiarazioni durissime di altri due renziani, Andrea Marcucci, presidente della commissione Cultura del Senato, e il deputato Davide Ermini. Praticamente un cannoneggiamento, che prova ad arginare il super renziano Dario Nardella, secondo il quale «il 90 per cento del Pd pensa che in questi mesi il governo abbia fatto davvero troppo poco. Ma - assicura - mi voglio convincere che grazie al cambio di rotta che tutti assieme stiamo portando, nei prossimi mesi i risultati del governo non mancheranno».



L’ATTACCO

«Il governo non ha più né alibi da vantare, né tempo da perdere. Il Pd, con il segretario Renzi, proporrà soluzioni concrete a partire dai prossimi giorni, l’esecutivo non si faccia attendere come Godot», scandisce Marcucci. Ed Ermini incalza: «Si cambi verso. Non possiamo più permetterci soltanto chiacchiere e le promesse degli ultimi vent’anni. Il programma con cui Letta si è presentato va attuato. Su questo possono starci anche Ncd e Scelta civica».

La maggioranza, dunque, dopo le polemiche sul decreto salva-Roma e sul milleproroghe, ancora fibrilla. E le voci sulle richieste di rimpasto sia da parte dei renziani, sia da parte di Scelta civica, mettono a rischio la tenuta delle larghe intese. Il problema che Matteo Renzi e i montiani hanno ben chiaro è la sopravvalutazione della componente alfaniana nell’attribuzione dei ministeri. Il Nuovo centrodestra, infatti, ha tutti dicasteri di prima fascia, a partire da quello dell’Interno, guidato dallo stesso Alfano, per continuare con i Trasporti di Maurizio Lupi, con la Salute della Lorenzin, per finire con l’Agricoltura, attribuita a Nunzia De Girolamo. Davvero troppo per renziani e Scelta civica, nonostante lo strappo consumato dai seguaci di Alfano, abbia, di fatto, consentito la sopravvivenza del governo Letta. Molti, dunque, gli appetiti. Che non si placherebbero con l’attribuzione di qualche posto di sottosegretario, lasciato libero dai forzisti di Berlusconi, dopo il passaggio all’opposizione.



LA RICHIESTA

Sarebbe proprio la voglia di rimpasto a far alzare i toni all’ala renziana dei Democratici, come nota la forzista Mara Carfagna, che prevede «elezioni a breve». Certo, Faraone non fa sconti all’Esecutivo guidato da Enrico Letta. Il responsabile del welfare elenca «il filotto impressionante di errori commessi dal governo. Mentre noi lavoriamo ad un'agenda con dentro grandi riforme per il Paese, con tempi certi di realizzazione, al governo e in Parlamento, c’è chi brucia tutto - accusa- così non va». E mentre il leader dell’Udc, Pier Ferdinando Casini, pur dicendosi «convinto sostenitore di Letta», invita «ad ammettere che il salva-Roma è stato un passo falso del governo, che deve trarre una lezione da questa vicenda», anche Fabrizio Cicchitto del Ncd, ritiene «essenziale che il governo definisca una agenda fortemente innovativa sia sul piano economico che su quello istituzionale».
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