Rai, il cda dà il via libera all'accorpamento dei telegiornali

Rai, il cda dà il via libera all'accorpamento dei telegiornali
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Giovedì 24 Luglio 2014, 15:08 - Ultimo aggiornamento: 25 Luglio, 14:17
Il cda delle Rai condivide a larga maggioranza le linee guida per la riforma dell'informazione illustrate oggi dal direttore generale. Lo annuncia una nota di Viale Mazzini. Il consiglio di amministrazione riunito oggi a Roma e presieduto da Anna Maria Tarantola, dopo ampia discussione - spiega la nota dell'azienda - prende positivamente atto del completamento della prima fase di lavoro del cantiere News, avviato nell'ambito del piano industriale 2013/2015, nel corso del 2013 e condivide a larga maggioranza le linee guida illustrate dal direttore generale, Luigi Gubitosi per il riposizionamento dell'offerta News Rai nel nuovo mercato digitale - 'Progetto 15 dicembre'. Queste linee guida si inseriscono in una più ampia riflessione sull'identità del servizio pubblico in vista del rinnovo della concessione nel 2016.



Il sindacato. «La Rai va riformata. Restare fermi non si può. L'Usigrai lo dice da mesi. E lo abbiamo ribadito nell'incontro di oggi con il direttore generale. Ma abbiamo denunciato un metodo inaccettabile fondato sugli annunci. Non accettiamo pacchetti chiusi: il progetto aziendale non può essere un prendere o lasciare. La riforma deve nascere dal confronto, dalla condivisione con le redazioni, con chi il prodotto lo realizza quotidianamente». È la posizione del sindacato dei giornalisti della tv pubblica. «Non si può discutere di un progetto - afferma l'esecutivo Usigrai in una nota - se non si parte dal prodotto. Quale informazione deve fare il servizio pubblico? Quali devono essere le missioni editoriali? Abbiamo denunciato anche le contraddizioni dell'azienda. Perchè non ha ancora deciso sul ricorso contro il taglio di 150 milioni? Perchè continua a cercare giornalisti esterni per le proprie trasmissioni? Perchè accetta demansionamenti e sottoutilizzazioni nelle redazioni? Perchè non introduce la responsabilità civile dei dirigenti? L'azienda deve cambiare passo. Trasparenza e meritocrazia sono condizioni indispensabili a qualunque riforma seria». L'Usigrai «valuterà l'esito del confronto che sarà avviato a settembre con l'azienda su prodotto e missioni editoriali. Anche la politica deve fare la propria parte: liberare la Rai dal controllo dei partiti e dei governi è urgente se si vuole costruire il futuro del servizio pubblico».



Minoli. «È da tanti anni che esistono progetti analoghi, ma se si pensa di realizzarlo è chiaro che è un passo avanti rispettabile e importante. Credo che, nell'era moderna con la multipiattaforma e la rete, la modalità dell'offerta dell'informazione deve adeguarsi. È normale che le news e l'informazione regionali si accorpino. Già all'epoca di Prodi c'era già stato un progetto molto simile che poi non è marciato. Se questo progetto riuscirà a marciare sarà un passo in avanti verso il miglioramento della sostanza dell'offerta». Lo ha detto Giovanni Minoli, giornalista di Mix24 e a lungo volto noto della Rai, commentando con l'Adnkronos il piano di riassetto dell'informazione del direttore generale di Viale Mazzini, Luigi Gubitosi. Il piano, secondo Minoli, «è la prova provata che la sferzata di Renzi comincia a dare qualche frutto. Prima i dirigenti si autoconvocano per tirare fuori delle idee e adesso il direttore generale giustamente sente la responsabilità di offrire un progetto. L'importante è che il prodotto ritorni veramente al centro della preoccupazione dell'Azienda. Il prodotto e gli uomini del prodotto - evidenzia Minoli- sono l'essenza del Servizio Pubblico e di ogni impresa editoriale».
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