Piano lavoro per i giovani, offerta modesta e pochi contratti

Piano lavoro per i giovani, offerta modesta e pochi contratti
di Giusy Franzese
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Domenica 2 Novembre 2014, 05:47 - Ultimo aggiornamento: 09:44

ROMA Offresi stage per parrucchiera purché «esperta nella colorazione, taglio e acconciatura». Cercasi portiere di notte in un albergo a Cortina d'Ampezzo per le due settimane a cavallo tra Natale Capodanno, ma «non si offre alloggio». Si seleziona un addetto ai servizi di igienizzazione di una banca: orario di lavoro dalle 16 alle 16,45 dal lunedì al venerdì. E poi c'è chi cerca una segretaria amministrativa full time, di età non superiore a 26 anni, diplomata, per uno stage a 500 euro al mese. Oppure chi ha bisogno di un ingegnere, con laurea magistrale in economia/ statistica/ingegneria gestionale che conosca molto bene l'inglese e abbia esperienza nel settore di almeno 2-3 anni per un contratto di sei mesi full time. Chi necessita di commessi al banco di macelleria con padronanza di inglese, francese e tedesco, o di analisti programmatori con esperienza decennale.

LA SITUAZIONE
A scorrere la lista delle opportunità di lavoro pubblicate sul sito del programma Garanzia giovani si trovano offerte di ogni tipo: il piano mette a disposizione nel biennio 1,5 miliardi di euro tra fondi europei e nazionali per l'inserimento nel mondo del lavoro dei ragazzi con meno di 29 anni, i cosiddetti Neet (not in education, employment or training, ovvero giovani che non lavorano e non studiano più), ma molte delle offerte di lavoro appaiono incongrue. Difficile, ad esempio, avere meno di 29 anni, una laurea magistrale ed esperienze lavorative pluriennali. Ci sono poi annunci che chiedono esplicitamente studenti universitari per lavori week-end, ma chi frequenta l'università non è un Neet e quindi non può far parte di Garanzia giovani. Insomma il programma - a sei mesi dalla partenza (primo maggio scorso) - non ha iniziato nemmeno il rodaggio e rischia di restare al palo.

UNO SU DIECI CE LA FA
Al programma si sono già iscritti 262.171 giovani, ha detto il ministro del Lavoro Giuliano Poletti qualche giorno fa citando l'ultimo report settimanale. E forse il numero assoluto potrebbe anche sembrare un buon risultato. Ma in realtà non lo è: i Neet under 29 in Italia, secondo i numeri dell'Istat superano i 2 milioni e 250.000 persone, dal che si deduce che le adesioni rappresentano solo il 10% della platea potenziale. La situazione diventa ancora più deludente se si guarda l'altra faccia della medaglia: le offerte di lavoro. Pur mettendo da parte le valutazioni di merito, resta il dato numerico: «Le opportunità di lavoro complessive pubblicate dall'inizio del progetto - recita il report - sono pari a 19.109, per un totale di posti disponibili pari a 27.393». Anche in questo caso siamo ad appena il 10% degli iscritti al programma.

Degli oltre 262.000 ragazzi che hanno riposto le loro speranze in Garanzia giovani, solo uno su dieci a tutt'oggi ha qualche possibilità di avere un contrattino di pochi mesi, uno stage o un apprendistato. E forse nemmeno. Lo stesso report precisa, infatti, che in realtà le offerte ancora attive (sul sito possono stare al massimo 60 giorni) sono per 6.706 posti. Ed ecco che la percentuale di “fortunati” si abbassa a 2,5%.
Ma non è tutto. I giovani “presi in carico” dai centri per l'impiego per il primo colloquio e orientamento si fermano a quota 64.466, ovvero non hanno smaltito nemmeno quelli registrati nel primo mese (a fine maggio gli iscritti erano 67.000). Ci sono poi i casi limite, come quello della Calabria: su 14.000 iscritti non è stato fatto nemmeno un colloquio.

IL PESO DELLA BUROCRAZIA
Quanti ragazzi hanno iniziato a lavorare o fare uno stage? Al ministero del Lavoro i dati ancora non sono arrivati: «Non si sa, il flusso di dati tra centri per l'impiego provinciali e portale nazionale non arriva a questi dettagli, ci stiamo lavorando su, entro fine novembre troveremo una soluzione». Dal canto loro le maggiori agenzie per il lavoro private, che dovrebbero fare da ponte con le aziende, ammettono: i risultati sono scarsissimi, c'è troppa diversità di criteri applicativi tra regione e regione, l'eccesso di burocrazia demotiva.

Infine, la circolare attuativa sul bonus occupazionale (tra i 1.500 e i 6.000 euro) che spetta a chi assume con contratti a tempo indeterminato o determinato gli under 29 iscritti al programma è operativa solo dal 3 ottobre. Difficile quindi avere dei dati certi sugli effetti reali del programma. Salvo qualche dato spot reso noto dalle regioni più virtuose: come il Piemonte, che dichiara di aver avviato 2.000 tirocini, 500 contratti a termine, 300 a tempo indeterminato; o come il Veneto che al 15 ottobre ha 2.506 rapporti di lavoro o di tirocini in corso per i giovani iscritti al portale.