Primarie Pd, Cuperlo: «C'è un'opa esterna sul partito». Videointervista a Messaggero tv

Gianni Cuperlo (foto Vincenzo Livieri - Toiati)
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Mercoledì 13 Novembre 2013, 09:25 - Ultimo aggiornamento: 15 Novembre, 00:07

C' un'opa esterna sul Pd. Gianni Cuperlo, candidato alla segreteria democrat, intervistato da Il Messagero Tv risponde così a un lettore che gli chiede di commentare il ruolo che stanno giocando i media nella partita delle primarie dell'8 dicembre per la segreteria del partito.

Il candidato anti-Renzi interviene sul tema proprio nel giorno in cui Carlo De Benedetti si è schierato con il sindaco di Firenze. Alla domanda di un ascoltatore sull'ipotesi che le primarie aperte rischino di favorire il candidato sostenuto dai media Cuperlo ha risposto: «Sì e dobbiamo fare di tutto perchè non sia così». «Penso - ha osservato - ci siano pericoli che i partiti vengano considerati non solo contendibili ma scalabili, che ci sia qualcuno che pensi che dal chiuso di potentati si possano condizionare le scelte del primo partito della sinistra italiana e penso che il compito del Pd sia quello di opporsi a questa. logica. Penso - aggiunge - che in questo congresso sia in gioco anche questo principio fondamentale, l'autonomia di questo soggetto».

Nel videoforum del Messaggero Cuperlo tocca tutti i temi della più stretta attualità. Sulla legge elettorale, dopo lo stop di ieri in Senato all'ordine del giorno del Pd sul doppio turno, osserva: «A questo punto la soluzione migliore potrebbe essere quella di tornare al Mattarellum».

Due gli avvertimenti del candidato democrat. Il primo a Renzi sulla riforma elettorale: «Quando parla del modello del sindaco d'Italia, di cosa parla? Vuole una riforma in senso presidenzialista? Io non sono d'accordo, ma se lui propone questa soluzione ha il dovere di dirlo agli elettori». «Io sono contrario a un passaggio da una Repubblica parlamentare a una Repubblica di tipo presidenziale», insiste Cuperlo.

«Io - continua - vorrei chiarezza e dico che c'è differenza tra un consiglio comunale e un'assemblea parlamentare: noi siamo una Repubblica parlamentare e se si ha in animo una torsione in senso presidenzialista del nostro sistema bisogna essere onesti con chi ti e spiegare che significa intervenire in maniera molto molto impegnativa sulla seconda parte della Costituzione e tutto questo non si fa in un paio di settimane. Io sono contrario al passaggio dalla Repubblica parlamentare alla Repubblica di tipo presidenziale».

Si tratta, prosegue, di una «prospettiva velleitaria». Se si propone con un'uscita che ha solo «l'effetto-annuncio» di passare al presidenzialismo di fatto dico che «sarebbe una toppa peggio del buco perché anche nel Porcellum» con il meccanismo del capo della coalizione «c'era questo germe ma ha creato maggiore governabilità? Direi di no». «Attenzione - avverte poi Cuperlo - perché possono funzionare delle semplificazioni come annuncio ma qui stiamo parlando della forma dello Stato della Repubblica italiana, di una materia sensibile, di come ricostruire un rapporto lacerato con i cittadini».

«Noi non possiamo arrenderci e prendere atto che non ci sono le condizioni per la riforma elettorale», il Parlamento deve decidere e farlo «prima della Consulta» e «a questo punto, forse la cosa più ragionevole sarebbe quella di trovare un maggioranza attorno ad un sistema già sperimentato, ovvero il Mattarellum», osserva quindi il candidato alla guida del Pd.

«Se ti candidi a cambiare tutto nel Paese e nel Pd non lo fai come secondo lavoro, nel tempo perso», ribadisce poi Cuperlo, riaprendo la polemica con Renzi sul doppio incarico sindaco-segretario. «Io penso - ha aggiunto - a un Pd che si tuffa nei luoghi della sofferenza e del disagio del Paese e contemporaneamente ne scopre i luoghi del dinamismo ma per fare questo devi avere passione per il tuo partito devi credere che quell'incarico merita tutto il tuo tempo a disposizione».

«L'immagine per cui se sei sindaco di una grande città ti occupi dei cittadini, tagli i nastri degli asili nido e stai tra la gente» e se sei segretario di un partito se impegnato solo in «oziose riunioni» è «una immagine offensiva del Pd e dei suoi elettori», sostiene ancora Cuperlo.

«Non penso, non credo». Cuperlo replica poi così a chi gli chiede se a suo avviso un'eventuale vittoria di Renzi alle primarie per la segreteria del Pd possa mettere in pericolo il governo Letta. Un governo, ha ribadito Cuperlo, che in ogni caso «va incalzato» a partire dalla legge di stabilità sulla quale «serve coraggio».

«Io ho già detto che credo che dobbiamo lavorare a un rinnovamento profondo» e su «Crisafulli candidato alla segreteria provinciale di Enna io non avrei compiuto quella scelta, però vorrei cominciassimo di nuovo» anche perché veniamo da una cultura garantista «a distinguere tra le vicende e a non usare le biografie delle persone come arma di lotta politica», rileva poi il candidato democrat parlando della vicenda dell'elezione di Mirello Crisafulli a segretario del Pd di Enna. «Io - aggiunge - proverò a continuare a raccontare la nostra idea del Pd e dell'Italia e non mi metterò in una polemica che rinfaccia agli altri il sostegno di questo o quello».

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