Legge elettorale, Renzi accelera. Le proposte del segretario Pd sul lavoro. Nel patto le unioni civili

Matteo Renzi
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Giovedì 2 Gennaio 2014, 10:26 - Ultimo aggiornamento: 3 Gennaio, 08:11
Sulla legge elettorale rinunciamo a formulare la nostra proposta ma offriamo diversi modelli alle forze politiche che siedono insieme a noi in Parlamento: lo ha scritto Matteo Renzi nella enews, elencando 3 modelli: quelli della legge elettorale spagnola, della legge Mattarella rivisitata e del doppio turno di coalizione dei sindaci.



Le tre proposte di Renzi sulla legge elettorale. «Nella lettera - scrive Renzi - che vi allego in anteprima, fedele al rapporto particolare che ci lega ormai da 380 enews, propongo tre possibili soluzioni alle altre forze politiche sulla legge elettorale. Togliamo gli alibi agli altri: sono tre soluzioni molto diverse l'una dall'altra ma tutte e tre con la fondamentale caratteristica di rispettare il mandato delle primarie dell'8 dicembre che costituisce il riferimento fondamentale mio e del Pd». Poi Renzi illustra sommariamente i tre modelli:

1) Riforma sul modello della legge elettorale spagnola. Divisione del territorio in 118 piccole circoscrizioni con attribuzione alla lista vincente di un premio di maggioranza del 15% (92 seggi). Ciascuna circoscrizione elegge un minimo di quattro e un massimo di cinque deputati. Soglia di sbarramento al 5%.

2) Riforma sul modello della legge Mattarella rivisitata. 475 collegi uninominali e assegnazione del 25% dei collegi restanti attraverso l'attribuzione di un premio di maggioranza del 15% e di un diritto di tribuna pari al 10% del totale dei collegi.

3) Riforma sul modello del doppio turno di coalizione dei sindaci. Chi vince prende il 60% dei seggi e i restanti sono divisi proporzionalmente tra i perdenti. Possibile sia un sistema con liste corte bloccate, con preferenze, o con collegi. Soglia di sbarramento al 5%.



«I partiti non possono perdere un secondo». «Pronti a cambiare verso alla politica italiana, rimpicciolita nelle proprie ambizioni da anni di pigrizia e conservazione - scrive Renzi - Da noi i cittadini oggi esigono rapidità di decisione e chiarezza delle posizioni. Oggi, primo giorno lavorativo del 2014, dobbiamo dimostrare di aver chiaro che non possiamo perdere neanche un secondo».



«Incontri bilaterali per certezza tempi». Sulle tre proposte di riforma della legge elettorale il Pd chiede «certezza dei tempi e trasparenza nel percorso: la politica non può più fare passi falsi. Nella prossima settimana sarà nostra cura chiedere appuntamenti bilaterali a chi di voi sarà disponibile a incontrarsi. L'obiettivo sarà capire in modo semplice e trasparente se esiste la possibilità di chiudere rapidamente un accordo istituzionale perché volendo, in qualche ora si chiude tutto».




«Nel patto anche i diritti civili». Nel patto di coalizione, scrive Renzi, il Pd chiederà che ci sia un capitolo Diritti civili con le modifiche alla Bossi Fini, le unioni civili per persone dello stesso sesso, la legge sulla cooperazione internazionale, i provvedimenti per le famiglie e una disciplina più efficace delle adozioni.



«Stop al bicameralismo e nuovo titolo V». A tutte le forze politiche che siedono in Parlamento, Renzi chiede «un accordo serio, istituzionale, su tre punti»: legge elettorale, riforma del bicameralismo e una riforma del titolo V.



«La riforma selfie non esiste». «Ho scritto oggi a tutti i leaders degli altri partiti - ha scritto il segretario del Pd - Per fare le riforme il Pd è decisivo, senza il Pd non si fanno. Ma il Pd da solo non basta. Le riforme non si realizzano da soli, come la moda di oggi di farsi da soli le foto con il telefonino: la riforma selfie non esiste. E' meglio così perché le regole si scrivono insieme. Quando si fanno le riforme si chiamano tutti gli altri partiti. Poi se uno non ci vuol stare, lo dice. Ma senza troppi giri di parole».



«Nel 2014 svolta reale nella lotta alla disocuupazione». «Buon Lavoro a tutti - ha scritto Renzi - nell'apertura della prima enews del 2014 - Ne abbiamo un gran bisogno, lo sappiamo. Un pensiero particolare a chi ha perso il lavoro e a chi lo sta cercando: speriamo che questo 2014 segni una svolta nella lotta reale, non a parole, contro la disoccupazione. Su questo tema noi ci faremo sentire in modo molto determinato, promesso».



«Basta alibi». «Togliamo gli alibi agli altri - scrive il segretario Pd - Sono tre soluzioni molto diverse l'una dall'altra, ma tutte e tre con la fondamentale caratteristica di rispettare il mandato delle primarie dell'8 dicembre che costituisce il riferimento fondamentale mio e del Pd». Oltre a una legge elettorale «seria», Renzi ribadisce le richieste di una «riforma della politica con tagli per un miliardo di euro, provvedimenti immediati sul lavoro perchèétorni un briciolo di speranza nel futuro dell'Italia. Bene, allora tiriamo giù le carte. Mi hanno detto: "Matteo almeno aspetta il ponte. Fino all'Epifania stai fermo". Non scherziamo! Sono vent'anni che la classe politica sta facendo il ponte. Partiamo dai».



«Convinto di vincere con tutte e tre le proposte». «Sono convinto, ci auguriamo, che il Pd possa vincere con tutte e tre le proposte di riforma elettorale suggerite ai partiti - ha detto in seguito Renzi in una conferenza stampa a Firenze - Ma vinci se hai proposte e idee credibili per gli italiani. Nelle simulazioni il Pd vede in alcuni casi una proposta per lui migliore. Ma in questo momento noi superiamo la logica della "mia preferita", della "nostra preferita". Tutti noi avremmo una proposta che preferiamo, ma oggi diamo un contributo per superare l'incartamento».



«Si può chiudere in un mese». «La "deadline" della legge elettorale è quella che ha la Camera - ha detto il leader Pd - che sta affrontando questa riforma e che deve andare in Commissione affari costituzionali con un testo alla fine del mese, e poi andare in Aula la prima di febbraio. Spero che questi tempi si possano rispettare. Se c'è volontà politica, in un mese di può chiudere».



«Proposte per tutti, anche per Grillo». «Le proposte sono per tutte le forze - ha detto Renzi - Deciderà Grillo che fare. Su tante cose Grillo rinuncia ad avere un confronto o fa ostruzionismo, come sull'abolizione delle Province».



Renzi a Grillo: un accordo per trasformare il Senato. «Con la trasformazione del Senato in Camera delle autonomie locali si può risparmiare un miliardo di euro. Se i senatori Cinque Stelle sono d'accordo lo facciamo domani. Se Grillo rifiutasse dovrei pensare che non riesce a convincere i suoi senatori a firmare una legge che serve a cancellare le loro 60 poltrone». Così, in un'intervista al Fatto Quotidiano, Renzia aveva già tirato in ballo il leader di M5S.
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