Parma, i grillini disobbediscono al leader e si alleano al Pd per la provincia

(Foto Luca Toni)
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Martedì 16 Settembre 2014, 19:48 - Ultimo aggiornamento: 17 Settembre, 20:22
Nonostante l'espresso divieto di Beppe Grillo, il M5S di Parma ha raggiunto un accordo con Pd e centrodestra per eleggere un esponente Pd (o il sindaco di Fidenza o quello di Salsomaggiore) alla presidenza della Provincia di Parma. Federico Pizzarotti sar candidato come consigliere provinciale nella lista unitaria.

Il listone trasversale raggrupperà tutti i sindaci del territorio dei vari schieramenti politici: Pd, M5S, centrodestra e liste civiche nelle elezioni nelle quali voteranno solo consiglieri comunali e sindaci.

Si attenderà il termine ultimo per la presentazione delle liste (venerdì) per rendere ufficiale l'iniziativa, fissata venerdì prossimo, ma l'intesa è stata raggiunta fra i maggiori amministratori della realtà parmense, sindaco di Parma in

primis.



Nei giorni scorsi, prima dell'indicazione di Beppe Grillo di non partecipare alle attività delle future province, era stato proprio Federico Pizzarotti ad indicare la strada della lista istituzionale unica. La proposta era stata inizialmente bocciata dal Pd che, a fronte comunque di una spaccatura interna, avrebbe alla fine accettato assieme alle altre realtà politiche del territorio. Non si esclude tuttavia che un gruppo di amministratori dissidenti del Pd possa presentare una lista alternativa, in polemica con questa decisione.



Alla luce della ponderazione dei voti (che vede il Pd in vantaggio sul M5S nonostante il governo del Comune capoluogo) l'accordo prevederebbe la presenza del sindaco di Parma Federico Pizzarotti come semplice consigliere. Per la carica di presidente della provincia sono in lizza i sindaci Pd di Fidenza Andrea Massari e di Salsomaggiore Filippo Fritelli. Beppe Grillo, dal suo blog, aveva dato un'indicazione categorica: «il M5S continuerà a non presentare le proprie candidature in un organo politico del quale auspica la soppressione. Non cediamo e non ci facciamo lusingare dalla prospettiva di acquisire poltrone o, addirittura, da eventuali vittorie in alcune elezioni provinciali».