Becchi: «M5S, elezioni a rischio flop Grillo sta sbagliando tutto»

Becchi: «M5S, elezioni a rischio flop Grillo sta sbagliando tutto»
di Claudio Marincola
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Lunedì 17 Novembre 2014, 06:04 - Ultimo aggiornamento: 18 Novembre, 21:39
«Qualcuno sta già mettendo le mani avanti e francamente non capisco perché. Non ci si rende conto che se alle regionali in Calabria ed Emilia Romagna il Movimento prenderà percentuali da prefisso telefonico, come è già successo alle comunali di Reggio Calabria, questo per noi vorrà dire il crollo. Rassegnarsi a una logica di sopravvivenza. E non era questo lo spirito di un Movimento che fino a poco fa diceva di voler cambiare non solo la Calabria e l'Emilia ma tutta l'Italia».



Professor Paolo Becchi, proprio lei, l'ideologo grillino, non ci crede più?

«Io parlo a titolo personale, rappresento solo Paolo Becchi, cioè me stesso. E ho la netta impressione che si stia per commettere un grave errore. Se la prospettiva è il crollo allora è bene sapere che per il Movimento questa non sarà una decrescita felice».



Tutta colpa di Beppe Grillo?

«Certo volte si muove come un dilettante. Dopo l'alluvione è tornato a Genova ma invece di presentarsi con gli stivaloni e con la pala come avrebbe dovuto fare è sceso da Sant'Ilario in scooter. Ma dico?! Anche mio figlio, che è un suo simpatizzante e ha 17 anni, quando lo ha visto arrivare in quel modo si è indignato mica ci volevano gli angeli del fango...!. Se ha scelto di andarci, non doveva comportarsi come un politico qualsiasi. E proprio lui che non è come tutti gli altri, cosa che io continuo a credere».







A Bruxelles, davanti ai giornalisti, ha sfiorato la rissa. Eppure proprio lui aveva indetto la conferenza stampa.

«Anche qui, mi lasci dire: Grillo è andato al Parlamento europeo e ha litigato con un giornalista che voleva fargli una domanda. Ma se non voleva rispondere perché ha indetto la conferenza? Nessuno l'obbligava. Chissà chi lo consiglia. E vogliamo parlare della denuncia presentata in procura contro il patto del Nazareno? Sul web stanno ancora ridendo. Ma che senso aveva fare quella denuncia? Ora hanno aperto un fascicolo e un procedimento contro ignoti. Beh, Renzi e Berlusconi sono ignoti? Che senso ha? Ma dai! Mi hanno raccontato che in procura si rideva a crepapelle. Ecco, le ho fatto questi esempi per farle capire cosa intendendo io per dilettantismo quando parlo di Grillo».



Che a quanto pare non parteciperà ai comizi di chiusura delle prossimi regionali.

«Allora si è stancato o vuole passare la mano a qualcun altro. Perché uno che fa il capo politico di un Movimento non può rendersi conto che la sua presenza a Reggio Calabria o in Emilia Romagna può valere anche 2 o 3 punti. Sono percentuali che in termini di voti fanno la differenza. Si voterà in 2 regioni, Nord e Sud. Un test importante. Lo sa Grillo che se si scende sotto la soglia del 10% risalire la china poi sarà dura? Piuttosto che fare figuracce si poteva fare come in Sardegna quando alle scorse regionali si è deciso di non partecipare. Sarebbe stato meglio».



La spinta si è esaurita?

«Spero proprio di no, anche se a livello nazionale vedo una certa difficoltà. Il voto per la Consulta è stato un errore, l'inizio di una china scivolosa. E sarebbe assurdo che mentre in Inghilterra cresce l'Ukipe di Farage, in Francia Marine Le Pen fa il pieno di voti e da noi la Lega è in forte espansione, noi scendessimo e ci fosse addirittura un cedimento. No, Grillo proprio non lo capisco».