Napolitano, il discorso alle alte cariche dello Stato: «Parlare di voto anticipato evoca lo spettro dell'instabilità»

Napolitano, il discorso alle alte cariche dello Stato: «Parlare di voto anticipato evoca lo spettro dell'instabilità»
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Martedì 16 Dicembre 2014, 18:00 - Ultimo aggiornamento: 17 Dicembre, 08:11
«Sta per concludersi il 2014, anno non di ordinaria amministrazione». Ha esordito così il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nella cerimonia di auguri con le alte cariche dello Stato.



«Gli auguri che quest'anno ci scambiamo si intrecciano strettamente con gli impegni che tutti condividiamo per il superamento degli aspetti più critici per la situazione economica e sociale», ha affermato il presidente, che ha sottolineato come in Europa le alte cariche abbiamo lavorato «per un cambiamento delle politiche dell'Unione e per una sua guida che favorisse la svolta per la crescita».



Nel semestre di presidenza dell'Ue, ha affermato Napolitano, «il governo italiano, partendo dall'accurato lavoro preparatorio del governo precedente, ha potuto operare validamente e con maggior sicurezza per un nuovo corso delle politiche finanziarie e di bilancio dei 28, oltre i limiti divenuti soffocanti e controproducenti dell'austerità».



Riforme. Poi il presidente ha parlato della questione riforme: «In Ue ci siamo presentati con le carte in regola per il rispetto dei vincoli. A ciò deve corrispondere, in primo luogo in Parlamento, la massima serietà e saper passare sempre più da parole a fatti per procedere con coerenza e senza battute di arresto sulle riforme». Quello messo in campo sulle riforme è infatti «un programma vasto, ma che ha dato il senso di quale cambiamento fosse divenuto indispensabile e non più eludibile».



«Chi dissente dalle riforme istituzionali non deve farlo con spregiudicate tattiche emendative», ha detto Napolitano, «Tornare indietro alla ormai sancita trasformazione del Senato significherebbe solo vulnerare fatalmente la riforma. Rispettare la coerenza delle riforme in gestazione, anche quella elettorale, è un dovere di onestà politica e di serietà».



Napolitano ha poi sottolineato come nelle ultime elezioni europee «il forte consenso espresso per il partito che guida il governo ha garantito accresciuto ascolto e autorità all'Italia nel concerto europeo, come si è visto nell'azione di Renzi per soluzioni unitarie e significative nella composizione e guida della commissione, dove si è espresso il rilevante riconoscimento del ruolo del Paese con la scelta del ministro Mogherini a rappresentare, far crescere e dirigere la politica estera e di sicurezza comune».



«Le prove che il sistema Italia e la democrazia italiana devono sostenere sono comunque ancora pesanti sul fronte dell'andamento dell'economia, del pil e delle oscillazioni della disoccupazione, segni di inversione della tendenza nel 2015-2016 ci potranno essere se non si affievolisce la linea concordata da governo e Parlamento», ha continuato il presidente, sottolineando che «C'è assoluto bisogno di esprimere fiducia non solo sulle potenzialità dell'Italia» ma anche su alcuni fatti come «l'andamento dell'export, i successi competitivi e i segni concreti di apprezzamento degli investitori stranieri».



Sindacati. Ma il pensiero del presidente della Repubblica non poteva che andare anche alla complicata questione sociale: «Ai sindacati per i quali sempre auspico che siano costruttivamente uniti chiedo il rispetto delle prerogative delle decisioni del governo e del Parlamento e uno sforzo convergente di dialogo anche su questioni vitali di interesse generale».



Nella società italiana «c'è un malessere diffuso» tra le famiglie e i lavoratori, ha sottolineato Napolitano: «Molta sofferenza autentica, tensione, volontà di agire, impulso alla protesta e rassegnazione, non dico rabbia. Ci deve preoccupare un clima sociale troppo impregnato di negatività, troppo lontano da forme di dialogo e sforzi di avvicinamento parziale che hanno nel passato spesso contrassegnato le relazioni sociali e politico sociali».



Instabilità. Poi il presidente ha detto: «Il governo ha annunciato una non breve serie di azioni di cambiamento, un tasso di volontà riformatrice che ha riscosso riconoscimenti e aperture di credito sul piano internazionale.
Si è messo in atto un processo di cambiamento. Non si attenti alla continuità del nuovo corso.
Non possiamo essere ancora il Paese attraversato da discussioni che chiamerei ipotetiche: se, e quando e come si possa o si voglia puntare su elezioni anticipate, o se soffino venti di scissione in questa o quella formazione politica, magari nello stesso partito di maggioranza relativa», sottolinea il presidente della Repubblica. «È solo tempo e inchiostro che si sottrae» all'affrontare i problemi reali, afferma Napolitano rimarcando come, dallo spettro dell'instabilità «il danno può essere grave».



Corruzione. Era quasi scontato un accenno del presidente agli scandali corruzione che stanno sconvolgendo il Paese: è «essenziale colpire i soggetti politici» coinvolti negli scandali di corruzione, ha detto, «Bisogna colpire i bersagli giusti negli intrecci con la criminalità. Solo le generalizzazioni improvvide verso politica vanno evitate perchè fuorvianti».
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