Renzi: rotto rapporto tra Marino e città
Premier conferma le primarie a Roma

Renzi: rotto rapporto tra Marino e città Premier conferma le primarie a Roma
di Marco Conti
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Lunedì 12 Ottobre 2015, 08:12 - Ultimo aggiornamento: 09:45

ROMA - «Una squadra» di commissari per Roma, che sia «in grado di far funzionare la metropolitana e chiudere le buche, l'abc di un sindaco», ma soprattutto che sia in grado di affrontare la sfida «un po' a sorpresa» del Giubileo. Matteo Renzi conferma in tv da Fabio Fazio ciò che su queste colonne era stato anticipato qualche giorno fa.

Archiviata l'esperienza di Ignazio Marino, il governo, in sintonia con il prefetto Gabrielli, si prepara a mettere su un vero e proprio ”comitato di salute pubblica” composto da un commissario e otto subcommissari che lavoreranno dal Campidoglio sino alle elezioni di giugno.

Un team misto di tecnici e politici, probabilmente anche con qualcuno degli assessori uscenti, che dovranno accettare un compito non facile ma che sembra entusiasmare Renzi al punto da paragonare il successo dell'Expo, «sul quale pochi credevano», alla sfida del Giubileo.

Anche se Renzi non lo dice - e sulla scelta del possibile candidato sindaco si rimette alle primarie e ad una ritrovata «scelta collegiale che si farà nel Pd» - si comprende come il nome del possibile candidato possa venire fuori proprio dal gruppo dei commissari che tra qualche settimana verranno messi in campo. Uno schema che lo stesso segretario del partito sembra voler applicare a Milano con il commissario-Expo Giuseppe Sala che viene indicato come possibile successore di Pisapia. Anche su questo punto ieri sera il presidente del Consiglio ha sorvolato ammettendo però di non essere riuscito a convincere l'uscente sindaco di Milano a ricandidarsi.

SCOMMESSA

Se la giunta di commissari e subcommissari riuscirà nell'impresa di rendere la Capitale fruibile a milioni di pellegrini e, soprattutto ai romani, la scommessa per Renzi potrà dirsi vinta e così per colui che l'avrà guidata. Niente grandi opere, quindi, ma ciò che serve per far funzionare la città. E' questo l'obiettivo che il governo affiderà ai commissari garantendo le risorse necessarie. Anche sulla scelta di Sabella, come commissario, Renzi non si sbilancia. Definisce «Sabella un ottimo nome», «ha fatto un grosso lavoro», anche se sottolinea come sia stato «scelto da Marino» e che comunque «sceglierà il Prefetto».

Ciò che interessa al premier è ora unire le forze, Pd romano in testa, affinchè «si colga l'occasione del Giubileo per fare cose che a Roma servono». «Il Governo - sostiene il premier - è pronto a fare tutta la sua parte, ha già messo dei soldi. Sarà un pò come per Expo, qualcuno ora rosica ma è andata bene. Nei prossimi mesi è fondamentale che tutti quelli che possono lavorare per Roma lo facciano, perché Roma viene prima di queste cose». Renzi non infierisce sull'uscente Marino. Anzi, ammette che all'inizio gli stava pure simpatico. Ora «non so se si è rotto qualcosa tra il Pd e Marino, lui vinse le primarie un pò a sorpresa, le vinse contro una bella parte del Pd romano. Forse - sostiene Renzi - più che con il Pd si è rotto il rapporto tra l'amministrazione e la città». Un'analisi, quella del segretario del Pd, che di fatto esclude qualsiasi possibilità di rivincita di Marino che in queste ore starebbe meditando su una possibile ricandidatura in una lista civica. A prova del distacco tra Marino e la città, Renzi cita Pisapia: «Il primo giorno (a Milano ndr) c'è stata l'inaugurazione di Expo, poi sono arrivati i black bloc e lì si vede il sindaco: Pisapia aiutato dalla società civile, convoca un grande pomeriggio di lavoro e i milanesi con una grande dimostrazione di senso civico danno una grande lezioni».

Il profilo del candidato per Roma c'è già tutto nelle parole del premier che però ribadisce di non volersi muovere da solo. E' pronto alle primarie e a riaprire le porte anche a Sel.

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