Il M5S al Pd: «Basta incontri, tempo finito». Renzi media: «Noi siamo qua»

Luigi Di Maio
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Venerdì 18 Luglio 2014, 18:04 - Ultimo aggiornamento: 19 Luglio, 12:25

Ieri al tavolo si ipotizzato un altro appuntamento. Ma al momento si preferisce la ratifica degli attuali punti fin qui negoziati da parte dei nostri iscritti. Saremo pronti a votare la legge elettorale, inclusiva delle preferenze, direttamente in Aula». «Ci dispiace per il Pd ma non c'è più tempo». Passo e chiudo. Questo il messaggio che la delegazione M5S lancia ai dem tramite il blog di Beppe Grillo.

Immediata la replica di Renzi «Non hanno fatto a tempo a sedersi al tavolo che subito è arrivata la sconfessione a mezzo blog», è il commento del premier che però in serata aggiunge: per il dialogo sulle riforme e la legge elettorale con il M5s «l'importante è che il giorno della votazione sia quello giusto perché loro sono come le targhe alterne. Un giorno sì, un giorno no. Ma cercheremo fino all'ultimo di tenerli dentro. Ieri era dispari e i 5 stelle erano favorevoli a discutere, oggi è pari e hanno cambiato idea, basta aspettare domani e torneranno ragionevoli».

Di Maio: non è una chiusura Se non è una porta chiusa, poco ci manca. Anche se il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio dà un'altra lettura: «Chiusura? Non mi sembra. Abbiamo dato una accelerata al dibattito perché l'ennesimo tavolo sulle riforme sarebbe stato stucchevole. Ma, finiti i tavoli, non significa che è finito anche il confronto: ci aspettiamo che le preferenze siano nella legge elettorale in Aula. Il Pd dia una risposta».

Le ragioni dei grillini «Alla fine, l'incontro con il PD si è svolto ed è durato un'ora e mezza. Certo, dopo ben 25 giorni di fitto e intenso rapporto epistolare ci saremmo aspettati che arrivassero al tavolo con idee più chiare, una maggiore concretezza e anche più preparati. Ma non si può pretendere la luna», si legge sul post. «Eletti e non nominati». «Malgrado i proclami di rapidità, il succo è che su quasi tutto si è preso bradipescamente altro tempo. Trattativa completa quindi che dovrebbe essere rinviata a una data ipotetica e condizionata alle mille vicissitudini parlamentari. Renzi parla di 15 giorni ma potrebbe slittare addirittura a settembre. Il M5S era pronto a chiudere ieri. Ci dispiace per il Pd ma non c'è più tempo».

Il nodo preferenze «Il M5S non se la sente di prendere per il culo i cittadini italiani per un'intera estate - proseguono i quattro membri della delegazione - Resta comunque la grande soddisfazione per l'apertura e il parere positivo ottenuti sull'introduzione delle preferenze nella legge elettorale che a questo punto diamo per confermati e che voteremo dopo la ratifica della proposta di legge elettorale concordata ad oggi degli iscritti on line. Il tema delle preferenze per noi è fondamentale, è una battaglia iniziata nel 2007 con il primo Vday e con la raccolta di 350.000 firme per l'iniziativa di legge popolare "Parlamento Pulito"».

I rapporti con Fi «Quindi, almeno per questo, grazie a Renzi per aver accolto la proposta di un Parlamento di eletti e non di nominati. Del resto Renzi stesso si era pronunciato in passato apertamente contro un Parlamento di nominati. Bisogna dargli atto che, anche se in ritardo, ha mantenuto la sua parola e si spera che la possa mettere in atto. Non crediamo infatti che su questo punto il segretario di un partito che ha avuto il 41 e rotti alle ultime elezioni europee debba chiedere il permesso a un chicchessia di Forza Italia, terza forza politica nel Paese destinata all'implosione e guidata da un pregiudicato», conclude il post sul blog di Grillo.

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