Letta: «L'Italia è a una svolta, ce la farà. Nel 2014 fisco più leggero»

Letta: «L'Italia è a una svolta, ce la farà. Nel 2014 fisco più leggero»
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Lunedì 23 Dicembre 2013, 12:11 - Ultimo aggiornamento: 24 Dicembre, 14:57

Loda la stabilit e ribadisce gli impegni su lavoro, tasse e tagli alla spesa pubblica. Poi sottilinea la svolta generazionale in atto in Italia: quella dei 40enni. E dispensa ottimismo: Il Paese - dice - ce la far Il premier Enrico Letta risponde alle domande dei giornalisti in occasione della consueta conferenza stampa di fine anno.

«L'Italia ce la farà». L'anno prossimo sarà l'anno della crescita. Gli insegnamenti del 2013 saranno utili per l'anno prossimo.

«La svolta dei 40enni». «L'Italia, di un colpo, dal 24 aprile, ha recuperato 30 anni nel calendario, il 2013 è l'anno che verrà ricordato come una svolta generazionale senza precedenti nella storia repubblicana italiana». Una svolta generazionale, ha spiegato Letta, iniziata con il suo insediamento e che non ha precedenti nella storia, «se non nell'immediato dopoguerra quando una generazione di trentenni fu quella alla quale il paese si affidò perchè la generazione precedente era stata spazzata via dal ventennio e dalla guerra». «Da quel momento in poi - ha proseguito - il paese si è affidato come gruppi dirigenti a generazioni di sessantenni e settantenni». Oggi, secondo il premier la «pagina si è completamente voltata». «La svolta generazionale - ha aggiunto - è un fatto molto positivo, è una svolta che oggi mette alla prova una nuova generazione, l'abbiamo chiesta, auspicata per molti anni, oggi è arrivata per il coraggio di molti, in primis del presidente della repubblica che il 24 aprile ha deciso di fare suna celta di svolta in questo senso e oggi questa generazione viene messa alla prova e non può fallire». «Il Paese come un incidentato è stato portato prima al pronto soccorso, poi in sala operatoria. Ora ne è uscito, è in fisioterapia e penso che nel 2014 tornerà alla normalità».

«Non sono un premier tecnico». Penso che da qui alle europee «si vedranno i primi» segnali della ripresa e anche i «tanti San Tommaso» che si vedono in giro li vedranno, ha detto inoltre Letta sottolienando di non essere stato né di poter essere mai un «premier tecnico». Il premier si è detto «convinto» che la prospettiva per l'anno prossimo sia «positivo».

Spending review e tasse sul lavoro. «Riconfermo» che le risorse derivanti dalla lotta all'evasione e dalla spending review «porteranno risorse che serviranno per ridurre le tasse sul lavoro», ha aggiunto.

La stabilità. Bisogna dare risposta alla fatica sociale, che è il cuore della vicenda, ha quindi sottolineato lodando poi la stabilità di governo: «Il dividendo della stabilità vale 5 miliardi di euro. Lo dico perchè la stabilità è tema per cui sono spesso oggetto di critiche: la stabilità ha senso se porta dividendi» ha detto, sottolineando di non voler portare «cifre astratte»: rispetto alle previsioni il peso sul debito che doveva essere di 89 miliardi euro «è diventato di 83 miliardi».

«Berlusconi non scelga la strada nichilista». «Berlusconi non si faccia prendere la mano intraprendendo una strada nichilista e populista: sarebbe un errore per il Paese e per lui stesso», ha detto il premier aggiungendo che «la storia politica che ha alle spalle non può terminare con deriva populista e nichilista».

Renzi. Non sospetto che Renzi voglia subito elezioni, ha poi detto a proposito del nuovo segretario del Pd. Renzi, ha aggiunto, fa bene a parlare con Fi su riforme. «Berlusconi e Fi devono stare dentro il percorso delle riforme istituzionali, con Renzi la pensiamo allo stesso modo, le riforme devono essere fatte con un'apertura vera fuori dalla maggioranza. Tale apertura - aggiunge - riguarda tutti i soggetti politici». E a proposito di riforme ha evidenziato come superare il bicameralismo perfetto rappresenti una priorità del 2014.

Imu e fisco. Gli italiani quest'anno non hanno pagato l'Imu sulla prima casa. Sulla seconda rata c'è stato un residuo legato all'innalzamento delle aliquote di alcuni Comuni, ha aggiunto Letta. Le norme che verranno approvate già da gennaio renderanno per il prossimo anno il fisco più amico dei cittadini, ha aggiunto Letta, assicurando che a gennaio terminerà l'iter della delega fiscale, con la conseguente applicazione dei decreti attuativi «che prevedono riforme importanti per rendere più efficiente il nostro sistema».

Rientro capitali e autoriciclaggio. «Gennaio sarà il mese dell'intervento sul tema dei capitali illegalmente esportati e quindi del loro rientro, e ci saranno interventi importati contro l'autoriciclaggio, tutto collegato al pacchetto di interventi contro l'illegalità e la criminalità, ha sottolineato.

Lavoro e occupazione. Nel contratto di governo di gennaio «affronteremo le proposte che i soggetti contraenti metteranno sul tavolo» e «tutto ciò che aiuterà nuova occupazione sarà benvenuto», a condizione che sia «buona occupazione, non senza diritti», ha quindi sottolineato a proposito del dibattito sulla riforma del lavoro e dell'art.18 sollevato anche dalle recenti dichiarazioni di Matteo Renzi.

Libertà di stampa. «La libertà di stampa, la dialettica, l'informazione più trasparente possibile sono fondamentali, in un tempo di comunicazione così vorticosa in cui i cittadini devono farsi un'idea sulla base di un'informazione libera e pluralista», ha detto il premier.

Il rimpasto «non è un tema all'ordine del giorno» della discussione che faremo sul contratto di maggioranza; «sono contento della squadra di governo e ringrazio tutti i ministri e i sottosegretari», anche quelli che hanno lasciato dopo l'uscita di Fi.

Legge Bossi-Fini. «Non ho dubbi che la discussione su alcuni aspetti della Bossi-Fini sarà uno dei temi di gennaio». Afferma ancora il presidente del consiglio, Enrico Letta. Il governo, inoltre, «ha intenzione, da subito, di mettersi al lavoro per una revisione complessiva degli standard dei Cie».

La situazione nelle carceri. «Un terzo dei detenuti nelle carceri italiane è in attesa di giudizio, questa è una situazione abnorme». A gennaio, ha spiegato Letta, ci sarà un nuovo passaggio sui temi della giustizia con nuove norme sulla custodia cautelare. «Un terzo dei detenuti, ha detto, è in attesa di giudizio, una situazione abnorme». Letta ha sottolineato che ci sono altri modi da utilizzare dalle misure domiciliari al braccialetto elettronico. «Non possiamo - ha detto - cominciare il semestre di presidenza europeo con questo spread sui diritti».

Napolitano «Io credo che il presidente Napolitano abbia salvato l'Italia». Ha affermato Letta, sottolineando che il capo dello Stato «non ha travalicato i suoi doveri e i suoi compiti». «Dobbiamo renderci conto di quale sia il tempo che stiamo vivendo, della fatica che la politica fa a fornire risposte e che è impressionante. Napolitano, con la sua azione, la sua credibilità anche nei rapporti internazionali, ha svolto un ruolo fondamentale», ha aggiunto, sottolineando che «Gli attacchi e le critiche sono legittimi», nessuno «è esente», ma «credo che in queste ultime settimane si sia passato il limite rispetto agli attacchi al Capo dello Stato». Letta stigmatizza «l'utilizzo da parte per esempio di Beppe Grillo, di parole totalmente fuori luogo».

Europa «Sono convinto che il nuovo governo tedesco sia nostro alleato nella nostra strategia» sulla crescita «e non di esser freno, contro». Così il presidente del Consiglio, rivelando che nel corso dell'ultimo Vertice Ue ha sentito la Cancelliera Merkel dire: «Non vogliamo un'Europa fatta solo della Germania e di tutto il resto che va male perchè questo farebbe andar male anche la Germania».

In vista delle elezioni per l'Europarlamento, ha continuato Letta, «il mio impegno sarà per far vedere che l'Italia dimostrerà che è possibile che in Europa non cresce il populismo». Il presidente del Consiglio ha sottolineato che il populismo si nutre di «politica inconcludente, incapace di fare le riforme» ma anche di un'Europa che si aggrappa esclusivamente «ai parametri formali».

Renzi «Dimostreremo che una nuova generazione è in grado di vivere in modo diverso, di fare gioco di squadra. Secondo me questa sarà una delle cose più importanti che renderà il Pd un partito in grado di vivere molto a lungo». Così Letta ha risposto a una domanda sulla possibilità che sostenga Matteo Renzi come prossimo candidato del centrosinistra alle elezioni politiche.

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