Renzi sospende De Luca, decide lui se fare la giunta

Renzi sospende De Luca, decide lui se fare la giunta
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Sabato 27 Giugno 2015, 11:05 - Ultimo aggiornamento: 29 Giugno, 10:03
Il prefetto di Napoli Maria Gerarda Pantalone questa mattina ha convocato e notificato al consigliere regionale anziano Rosa d'Amelio il decreto di sospensione del presidente della Regione, Vincenzo De Luca, firmato ieri.



Tecnicamente da oggi il nuovo governatore risulta sospeso per effetto della legge Severino. Spetta a lui la prossima mossa: nominare lunedì nella prima seduta del consiglio regionale la giunta e il suo vice, oppure procedere direttamente al ricorso al giudice ordinario chiedendo la sospensione (ex articolo 700) della procedura attivata dalla legge Severino.



«Abbiamo provveduto alla sospensione di Vincenzo De Luca, sulla base della legge Severino», ha annunciato ieri il premier Matteo Renzi in conferenza stampa dopo il consiglio dei ministri. Il decreto è stato fatto «come previsto dalle norme di legge» e «una volta ottenuto il nulla osta del ministro competente e acquisiti i pareri necessari».



«Il presidente potrà a norma di ciò che scrive l'Avvocatura dello Stato fare gli atti consentiti dal parere» e quindi nominare il vice e la giunta, ha precisato il premier. «Noi - ha aggiunto Renzi - abbiamo proceduto alla firma del decreto di sospensione senza fare riferimento a nessuna motivazione ad hoc».



Da ora, quindi, partono i 18 mesi di sospensione contro cui De Luca potrà fare ricorso al giudice civile. Secondo i legali di De Luca, la sospensione per effetto della legge Severino non è applicabile al caso del neogovernatore della Campania, condannato per abuso d'ufficio a un anno di reclusione.



Per i due legali incaricati dall'ex sindaco di Salerno, la legge Severino «è viziata da innegabile, patente eccesso» su due profili: innanzitutto «per l'inspiegabile deroga che per il reato di abuso d'ufficio opera rispetto al generale principio del carattere definitivo dell'accertamento giudiziale del reato e per l'inequivoca mancanza del carattere che devono rivestire i reati suscettibili della detta individuazione, nel senso del grave allarme sociale che ne provoca la concreta verificazione».



La legge, proseguono i legali di De Luca, ha delimitato il potere del governo in tema di sospensione e decadenza da cariche pubbliche, «unicamente per sentenze di condanna intervenute successivamente all'assunzione della carica».



Poi gli avvocati del governatore concludono: «In assenza di una norma espressa di fonte primaria che limiti tassativamente l'esercizio delle cariche pubbliche elettive anche per le condanne non definitive al conferimento del mandato elettivo, la sospensione della carica di presidente della giunta regionale non può essere applicata a Vincenzo De Luca».