Camusso, chiarimento con con Landini. Civati: parlerò con il segretario della Fiom

Camusso, chiarimento con con Landini. Civati: parlerò con il segretario della Fiom
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Lunedì 23 Febbraio 2015, 16:15 - Ultimo aggiornamento: 24 Febbraio, 12:36

Vertice in Cgil fra il leader della confederazione Susanna Camusso e il segretario generale della Fiom Maurizio Landini.

Sul tavolo, la riflessione Fiom sulla necessità di una coalizione sociale che si apra a una rappresentanza anche politica, espressa ieri da Maurizio Landini in un'intervista.

«Era un incontro che abbiamo chiesto noi, già la settimana scorsa per parlare dell'assemblea dei delegati della Fiom, che si terrà a Cervia venerdì e sabato prossimi», ha spiegato Landini, dopo la riunione, durata circa un'ora, a Corso d'Italia con la leader della Cgil. Quindi, precisano dalla Fiom, «non c'è stata nessuna convocazione d'urgenza per chiarire niente».

«Non c è nulla da spiegare.

Quello che dovevo dire l'ho detto, l'ho sempre detto, sui giornali, negli attivi, all'interno e all'esterno, sempre alle luce del sole», ha commentato poi Landini al termine dell'incontro. Una posizione, quella di Landini sul sindacato e politica «certo non nuova. Non ci sono segreti», prosegue ancora ribadendo come «l'intervista era chiara ed esplicita, solo i titoli erano sbagliati».

Un incontro, quello con Camusso, che ha fatto il punto anche sulla prossima assemblea nazionale per la Fiom in calendario per venerdì e sabato prossimi a Cervia dove, spiega ancora Landini, si parlerà di questo ma anche «del Jobs act e di come proseguire la lotta».

«Parlerò con Maurizio Landini, non attraverso un'intervista, ma di persona, personalmente» su una serie di «proposte convincenti e sostenibili, sul reddito minimo, la revisione delle aliquote, un modello di sviluppo del tremila e non degli anni cinquanta, un pacchetto di misure di contrasto all'illegalità, una prospettiva europea che non pecchi di provincialismo ma nemmeno di inerzia», scrive Pippo Civati sul suo blog.

«Credo sia il momento che tutti quelli che si interrogano sulla questione, facciano altrettanto -spiega l'esponente del Pd -. Senza ricamarci su, ma scrivendo un progetto politico intorno al quale misurarsi, che metta in discussione (davvero) le (altre) minoranze del Pd, che hanno molto traccheggiato, nella speranza che il premier cambiasse verso. Ma lui, il verso non lo cambia. Anche se è sbagliato».