Italicum, sì in commissione, lunedì in aula. Boschi: partiti rinuncino a voto segreto

Italicum, sì in commissione, lunedì in aula. Boschi: partiti rinuncino a voto segreto
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Mercoledì 22 Aprile 2015, 15:23 - Ultimo aggiornamento: 25 Aprile, 19:18
La Commissione Affari Costituzionali della Camera ha approvato la riforma elettorale che da lunedì prossimo sarà all'attenzione dell'Aula.



In Commissione erano presenti solo gli esponenti della maggioranza, che hanno quindi approvato all'unanimità il testo. Nove dei 10 esponenti della minoranza interna del Pd erano sostituiti da altrettanti colleghi del loro gruppo.



Resta alta intanto la tensione nel Pd e fa governo e opposizione dopo la decisione del premier-segretario Matteo Renzi di sostituire dieci deputati ribelli nella commissione Affari costituzionali che sta esaminando il testo della legge elettorale. I parlamentari cacciati sono tutti estranei all'area renziana del Pd, tutti critici, ormai da mesi, sull'Italicum. Dopo la mossa del premier Forza Italia, Lega Sel e M5S hanno abbandonato i lavori della commissione.



«La maggioranza ha votato compatta la legge elettorale e ha dato mandato al relatore. Siamo tranquilli nell'affrontare il dibattito in Aula: la maggioranza è stata compatta in commissione e lo sarà anche in Aula», dice il ministro delle Riforme Maria Elena Boschi. «Non è poi detto - aggiunge - che qualche partito di opposizione ci ripensi. D'altronde Fi aveva già votato in Senato» l'Italicum.



I gruppi parlamentari rinuncino a chiedere il voto segreto in aula sulla riforma elettorale. È poi l'appello fatto dal ministro per le Riforme, dopo che la commissione Affari costituzionali ha approvato l'Italicum.



Boschi ha sottolineato che in commissione «tutta la maggioranza ha votato compatta» per l'Italicum. «Mi auguro che da lunedì, in aula - ha aggiunto - le opposizioni partecipino, anche perché uno dei relatori, il presidente della commissione Sisto, è proprio di Forza Italia». Quanto all'ipotesi del voto segreto, Boschi ha sottolineato che «Fi ha già annunciato che lo chiederà». «Mi auguro che tutti i gruppi parlamentari - ha concluso - decidano di discutere senza ricorrere al voto segreto, che è una possibilità e non un obbligo, e che la battaglia avvenga a viso aperto».