Amnistia, Grillo attacca Napolitano: «Non è super partes. Sulle carceri lacrime "napulitane"»

Beppe Grillo
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Mercoledì 9 Ottobre 2013, 16:01 - Ultimo aggiornamento: 19:38
Il sospetto che l'appello avvenga per salvare Berlusconi e una miriade di colletti bianchi lecito. Lo scrive Beppe Grillo sul suo blog, riferendosi all'amnistia e al messaggio alle Camere del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano sull'emergenza carceri. Un posto dove il capo del Movimento 5 stelle accusa anche il capo dello Stato di non essere super partes.



«Lei dovrebbe esserlo e non lo è quando attacca il M5S, che rappresenta otto milioni e mezzo di italiani», afferma Grillo. Noi, continua, «abbiamo un chiodo fisso, l'onestà, e non lo baratteremo con nessuno. Noi non molleremo, si metta l'animo in pace. Ccà nisciuno è fesso».



«Le lacrime napulitane versate per coloro che sono detenuti sono sospette da parte di chi è parte fondante di questa classe politica», afferma ancora Grillo dal suo blog, attaccando Napolitano e ricordando il piano carceri presentato a luglio dal M5S. «Nessuna risposta. C'erano le vacanze in Alto Adige, signor Presidente?».



«Ieri il presidente dei partiti (in quanto eletto dai loro nominati) Giorgio Napolitano ha detto che il M5S ha un chiodo fisso e se ne frega dei problemi della gente», ricorda Grillo che allora chiede al Capo dello Stato: «Cosa ha fatto su questi punti, signor Presidente? Con quale urgenza si è mosso in questi anni? Si è svegliato ora con una soluzione che non risolve nulla perchè la maggior parte di chi verrà scarcerato in pochi mesi tornerà in galera, ruberà ancora, minaccerà ancora, si macchierà degli stessi reati». Per Grillo, in questo modo, «il richiamo per i delinquenti degli altri Paesi diventerà una sirena irresistibile».



Oltre al piano carceri, ricorda Grillo, «il blog ha denunciato con filmati, inchieste, interviste le morti in carcere in questi anni. Lei dov'era, signor Presidente? Il blog ha prodotto un libro sugli orrori delle carceri italiane, lei lo ha letto, signor Presidente? Sa per caso chi è Niki Gatti, il ragazzo morto in carcere, signor Presidente? Il M5S ha chiesto più volte l'introduzione del reato di tortura non previsto nel codice penale, unico caso tra le nazioni occidentali, ne era a conoscenza, signor Presidente?».



Insomma, conclude Grillo, «Lei sa meglio di chiunque che l'amnistia e l'indulto non risolvono il problema delle carceri e aggraveranno i conflitti sociali. Perché lo fa allora, signor Presidente?».



Intanto non si placano le polemiche neanche in casa 5 Stelle, per le parole pronunciate dal Presidente Napolitano ieri da Cracovia. Con un lungo post sul portale dei parlamentari M5S, lo staff pentastellato della Camera si chiede «cosa sarebbe successo se il Capo dello Stato» avesse detto al Pdl, al Pd o alla Lega che se ne fregano degli italiani: «provate per un attimo a immaginare», dicono i pentastellati. «Da ieri ce lo chiediamo di fronte all'attacco proveniente dal Quirinale. Ma a questa domanda i tanti intellettuali, pronti sempre a stracciarsi le vesti per le sorti della democrazia italiana, tacciono. E tacciono i 'professori', tacciono i paludati editorialisti un tanto al chilo», lamentano. «Il silenzio di questi 'signorì - rimarca lo staff in un post dal titoli 'il silenzio dei conniventi - non ci ha fatto sentire soli nemmeno per un attimo. Ci ha reso orgogliosi. Se questa è la loro idea di democrazia, ne risponderanno alla Storia e, presto, alle urne. Perchè ieri le parole di Napolitano segnano un discrimine netto, inequivocabile: il Presidente non si può criticare nè nominare. Ma lui può infangare e additare al pubblico ludibrio una forza politica». «Nessuno ha osato analizzare il suo discorso di ieri, controfirmato dal 'bugiardò Letta - accusa la nota - Forse perchè di bugie in quello scritto ce n'era più d'una. A partire dall'assunto che sull'isola di Pianosa, dice il Presidente, va riattivato un carcere. Cosa impossibile secondo una legge del 1996. Legge che lui, anche lui, è tenuto a rispettare. Ma tant'è, questo è il senso critico della stampa oggi. Di fronte alla sua accusa il Movimento ha risposto civilmente: presentando alla stampa, per la seconda volta, un suo 'contro piano carcerì che sbugiarda l'assunto del Quirinale proponendo una soluzione, rapida e a costi ridotti, dell'emergenza carceraria».