Grillo in visita al cantiere di Expo 2015: «Non c'è niente, è solo un campo. Vinceremo le europee e io andrò dalla Merkel»

Beppe grillo (foto Matteo Bazzi - Ansa)
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Sabato 15 Marzo 2014, 15:39 - Ultimo aggiornamento: 17 Marzo, 07:38
cominciata con la partenza di due autobus diretti al cantiere di Expo l'"ispezione di massa" di parlamentari e consiglieri del Movimento 5 Stelle critici verso l'esposizione universale di Milano. La delegazione è di 120 persone, fra cui Beppe Grillo. I consiglieri lombardi indossavano magliette bianche con la scritta "Expo invaders" che riprende i loghi dell'Expo e del M5s aggiungendovi il disegno di proiettili stilizzati.



La visita è durata circa un'ora. Il leader non ha incontrato i giornalisti, ma al termine della visita la deputata Laura Castelli e la consigliera lombarda Silvana Carcano hanno fatto un breve resoconto. Castelli ha parlato del progetto Expo come di «una speculazione drammatica, una commistione con corruzione e mafia», in mano alle «cooperative legate al Pd». M5S, ha ricordato, avrebbe voluto un «Expo diffuso e sostenibile». «Abbiamo fatto una visita sullo stato di avanzamento dei lavori, abbiamo fatto domande di rilievo, abbiamo avuto risposte altre le aspettiamo - ha aggiunto la consigliera Carcano . I tempi sono urgenti, stanno lavorando 20 ore al giorno, 7 giorni su 7, con necessità di stringere perchè sembra siano in ritardo». Per l'esponente M5S c'è un lungo «elenco di aziende in odore di mafia e ci sono aziende interdette che sono ritornate in cantiere», e in generale per l'Expo «stanno devastando il territorio circostante, non solo quello della piastra».



Il discorso di Grillo Dopo la visita al cantiere, Grillo ha pubblicato sul suo blog un video: «Speriamo che l'impatto non sia devastante e che la gente arrivi», ha detto il leader dei 5 stelle, «Se non arriverà la gente sarà un bagno di sangue. Io spero che non lo sia. Qua ci lavorano mille persone che sono convinte. Questa è un'operazione, si è capito fin dall'inizio, di speculazione sul territorio, per passare da stati agricoli a edificabili». Tuttavia, ammette l'ex comico, «l'opera sembra leggera e riutilizzabile, in parte, come dicono loro, dopo i sei mesi». Ciò che non piace a Grillo è «l'idea di mettere in un punto orrendo della Lombardia, che è bellissima, una roba contornata da opere gigantesche», tra viadotti, sottopassaggi, ponti e un'autostrada di 15 corsie da Monza a Milano. È questo «il male peggiore». Insieme, sostiene il comico, all'attesa «per 20 milioni di persone. Me lo auguro per milanesi e pil. Ma queste sono - precisa - idee degli anni '70».



Poi il comico è salito su un palco al parco delle Cave a Rho per tenere il suo discorso sul sopralluogo appena concluso al cantiere: «Expo? Ci hanno detto "guardate", ma non c'è un cazzo, non c'è niente, c'è un campo. Devono venire 20 milioni di persone, ma chi ci va a Rho?».



Poi ha fatto riferimento alle elezioni Europee:
«Le vinceremo in modo assoluto e poi andrò io dalla Merkel e la guarderò negli occhi».



Summit di Pizzarotti con i candidati delle amministrative Questa volta hanno scelto un noto agriturismo alle porte di Parma, solitamente impiegato per cene di gala e matrimoni, come sede per il summit a 5 Stelle. L'incontro organizzato dal sindaco di Parma Federico Pizzarotti con i candidati del Movimento 5 Stelle alle prossime amministrative si è aperto questa mattina all'Agriturismo Santa Teresa di Beneceto, piccola frazione del comune capoluogo.



Nella lista in possesso dei due attivisti 5 Stelle incaricati di filtrare gli ingressi (sono i consiglieri comunali di Parma Alfonso Feci e Luca Fornari) circa 300 invitati. Vietatissimo per ora l'accesso alla stampa, anche se non è escluso che nel pomeriggio, al termine del summit, possa esserci una dichiarazione ufficiale da parte del sindaco di Parma. L'incontro promosso, come lo scorso anno, da Pizzarotti aveva provocato nei giorni scorsi un "vivace" botta e risposta in rete tra Beppe Grillo e il primo cittadino emiliano. Il sindaco di Parma ha però sottolineato che è «Tutto a posto con Grillo. L'assenza di Parma dalle tappe del '#noncifermate tour' è solo perchè qui non si terranno le amministrative».



Dei trecento aderenti all'incontro, quasi tutti si sarebbero presentati questa mattina a Parma. Massiccia la presenza dei candidati amministratori 5 Stelle dell'Emilia-Romagna ma hanno detto sì all'invito del sindaco di Parma anche esponenti del movimento provenienti da Sicilia, Sardegna e altre regioni del sud. Lo scorso anno a marzo, quando Pizzarotti organizzò un summit simile, arrivarono a Parma una cinquantina di candidati amministratori. Molti meno di quest'anno, nonostante allora ci fosse il plauso di Beppe Grillo che, a differenza di quest'anno, si fece promotore dell'iniziativa. L'incontro dovrebbe concludersi entro le 18 con i trecento aderenti divisi in tavoli di lavoro, relatori il sindaco di Parma, gli assessori della giunta parmigiana ma anche i semplici consiglieri comunali. La struttura a due piani ha previsto per il summit a 5 Stelle due sale di lavoro, più uno spazio all'aperto coperto da una tettoia. Ai giornalisti che attendono all'esterno della struttura non è stato concesso di entrare ed è stato solo rivelato il costo dell'incontro. L'evento è costato in tutto 5.400 euro, con un esborso per singolo partecipante di 18 euro, pranzo incluso.




Il primo cittadino è arrivato attorno alle 11 e ha dato il via ai lavori postando su Facebook una foto della sala gremita e commentando: «C'è un clima fantastico. Grazie a tutti per essere venuti, siamo tantissimi. Vi terremo aggiornati durante la giornata».



Il senatore Orellana ritira le dimissioni «In questi giorni ho avuto modo di riflettere sulla mia decisione di lasciare il Senato. Ho riconsiderato con una maggiore serenità d'animo la situazione e ho deciso di ritirare le mie dimissioni continuando così la mia attività parlamentare». Lo dice l'ex M5s Luis Alberto Orellana, che dopo lo scontro con i vertici del movimento e la sua espulsione aveva deciso di dimettersi da senatore. Orellana spiega che darà voce agli elettori «delusi» dalle scelte del M5s.



«Molte ragioni ci sono dietro questo mio ripensamento - spiega Orellana- ma principalmente ritengo che siano state le innumerevoli attestazioni di stima, supporto e incoraggiamento da parte degli elettori a farmi recedere dalle mie dimissioni. Elettori che pure hanno votato MoVimento 5 Stelle a febbraio 2013 ma che ora, come me, sono delusi e convinti che la linea politica di totale intransigente chiusura sia semplicemente sbagliata. Una linea politica utile solo alla prosecuzione di governi distanti dalle necessità degli italiani agevolati in questo da una opposizione massimalista e inane. Ritengo di rappresentare questi elettori la cui numerosità è impossibile quantificare ma che ragionevolmente può essere stimata in un terzo degli elettori del M5S; questo proprio perchè è stato circa un terzo degli iscritti votanti al M5S che hanno ritenuto di votare contro la mia espulsione. Per quanto resta della legislatura ho deciso quindi di agire in Parlamento avendo come unico fine il bene degli italiani nel rispetto del dettato costituzionale dell'articolo 67 che lascia liberi di vincoli di mandato i propri rappresentanti eletti in Parlamento. Assumo dunque su di me la reponsabilità politica di ritirare, nei prossimi giorni, le dimissioni da parlamentare. È una risposta a Berlusconi che mira ai cosiddetti elettori 'delusì del 5 Stelle che certamente non approderanno mai verso i suoi lidi ma piuttosto lotteranno sempre per un Movimento più democratico e con un'alta concezione del rispetto reciproco. È un mio dovere e un rispetto verso i colleghi senatori che se non avessero accettato le mie dimissioni sarebbe parso la casta che si autodifende».
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