GLI ASCOLTI
Nel ddl il capitolo intercettazioni è all’art.25, per dire che si delega il governo a garantire «la riservatezza delle comunicazioni e conversazioni telefoniche e telematiche oggetto di intercettazione, attraverso prescrizioni che incidano anche sulle modalità di utilizzazione dei risultati delle captazioni, avendo speciale riguardo alla tutela della riservatezza delle persone occasionalmente coinvolte nel procedimento e delle comunicazioni non rilevanti ai fini di giustizia». In altre parole, dopo aver consultato i direttori dei giornali, il governo potrebbe vietare la trascrizione integrale degli ascolti nelle ordinanze cautelari o di perquisizione.
LA PRESCRIZIONE
Sulla ex Cirielli il governo non torna indietro almeno per quanto riguarda il conteggio iniziale: il massimo della pena edittale aumentata di un quarto. Ma si prevede che la prescrizione sia sospesa per due anni al momento della condanna in primo grado. L’appello dovrà essere fatto in quei tempi, e se in secondo grado la condanna fosse confermata ci sarebbe un ulteriore stop di un anno in vista della Cassazione. In caso di assoluzione in appello, però, l’iniziale bonus di due anni di sospensione viene a cadere. Contrari Ncd, penalisti, e Forza Italia.
CONDANNA CONCORDATA
Altro pomo della discordia sono le impugnazioni. Non si potrà fare appello senza specificarne i motivi altrimenti il ricorso sarà inammissibile. La Corte d’appello dovrà rivedere solo quei punti. In caso di doppie condanne e assoluzioni non si potrà fare ricorso in Cassazione, ad eccezione della sola violazioni di legge. Il ddl prevede anche un meccanismo di giustizia riparativa: l’estinzione del reato per chi, in caso di delitti minori contro il patrimonio o a querela di parte, paghi e ripari il danno prima del dibattimento. Si potrà patteggiare una pena per reati fino a 3 anni e, novità assoluta, l’imputato che confessa potrà di concordare una pena fino a 8 anni (con relativa sconto da un terzo alla metà) Non c’è appello. Solo ricorso in Cassazione per vizi di forma