Giustizia, responsabilità civile: stretta sui magistrati. Cambia la prescrizione

Giustizia, responsabilità civile: stretta sui magistrati. Cambia la prescrizione
di Silvia Barocci
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Sabato 30 Agosto 2014, 08:47 - Ultimo aggiornamento: 31 Agosto, 13:23

Alla fine, e dopo una lunga trattativa con gli alleati del Nuovo centrodestra, il pacchetto giustizia del Guardasigilli Orlando arriva per intero sul tavolo del Consiglio dei ministri. C’ tutto, sia il civile che il penale: un decreto legge per dimezzare l’arretrato di 5 milioni di cause civili e per stabilire - come fortemente voluto dal premier Renzi - che dalla prossima estate la sospensione feriale dei tribunali sarà solo di 25 giorni contro gli attuali 45, accompagnato da ben sei disegni di legge. A parte la riforma del Csm, rimandata per ”garbo istituzionale” a quando si insedierà il nuovo consiglio, arriva la nuova responsabilità civile dei magistrati. «Chi sbaglia paga», annuncia Renzi. E immediata è la protesta dell’Anm che vede nell’eliminazione del filtro ai ricorsi «una riforma punitiva»: «si lancia il messaggio che la giustizia funziona male perchè i magistrati fanno errori», dice il segretario del sindacato delle ”toghe” Maurizio Carbone.

LA MEDIAZIONE

Ma dal Cdm arriva anche il via libera ai punti più scivolosi e divisivi: intercettazioni, prescrizione, falso in bilancio, autoriciclaggio e limiti alle impugnazioni. Ha ragione Orlando a dire che «si è raggiunto un punto di equilibrio tutt’altro che scontato, tenuto conto che la storia alle nostre spalle (con riferimento a Pd e Ncd, ndr) è assai diversa». Ma ogni mediazione comporta arretramenti di posizione. Gli alfaniani, con il viceministro della Giustizia Ernico Costa, possono cantar vittoria per aver incassato la responsabilità civile delle toghe e le intercettazioni, seppure queste ultime sottoforma di una delega che il governo dovrà esercitare entro un anno. Il Pd ha tenuto il punto sulla prescrizione, che passa con un ddl ordinario ma rispetto alla quale l’Anm parla di «mancanza di coraggio» : prescrizione bloccata per due anni dopo la sentenza di condanna in primo grado e per un anno se la condanna è confermata in appello. Non la spunta Ncd sulla proposta di modulare lo stop alla prescrizione in base alla gravità del reato, ma ottiene una norma transitoria che farà valere il nuovo calcolo solo per le condanne successive all’entrata in vigore della legge. Via libera alla riforma delle impugnazioni, con il divieto di ricorso in Cassazione in caso di doppia sentenza conforme di condanna o assoluzione e con la previsione di limiti ai ricorsi in appello. Un punto, questo, che aveva visto la contrarietà di Ncd e penalisti, ma su cui il governo andrà comunque avanti seppure con per delega.

FALSO IN BILANCIO

Nel corso di un lungo pre-consiglio (arrivato a durare anche più della riunione dei ministri vera e propria) qualche perplessità sarebbe stata sollevata dal ministero dello Sviluppo economico sulla formulazione del falso in bilancio che, nel ddl sulla criminalità economica, torna a inasprire le pene per il falso in bilancio (da tre a otto per le società quotate in borsa) con procedibilità a querela per le piccole società che non possono accedere al fallimento.

INTERCETTAZIONI

Dalla bozza di ddl sulla criminalità economica, poi, è sparita una modifica alla legge anticorruzione del 2012 che avrebbe dovuto riguardare il reato di concussione non solo per il pubblico ufficiale ma per l’incaricato di pubblico servizio. A parte i testi sul civile e sulla riforma della magistratura onoraria, altri sono ancora ”aperti”, perché approvati «salvo intese». Quelli sulle impugnazioni e sulle intercettazioni, innanzitutto. Orlando e Renzi assicurano che «nessuno vuolemettere bavagli», o «ridurre lo strumento investigativo», ma solo «studiare gli strumenti più idonei a evitare la diffusione di notizie che non hanno rilevanza penale, fermo restando il confronto con gli editori e i direttori dei giornali». Nella bozza di delega sulle intercettazioni si dà tempo un anno al governo a provvedere «attraverso prescrizioni che incidano anche sulla modalità di utilizzazione cautelare dei risultati delle captazioni e che diano un precisa scansione procedimentale all’udienza di selezione del materiale intercettativo». Il tutto potrebbe tradursi con il divieto di trascrivere per intero gli ascolti nelle ordinanze cautelari, e con un’udienza stralcio per decidere cosa sia rilevante e cosa no.

Il pacchetto Orlando è pronto, ma dovrà passare attraverso il fuoco di magistrati, avvocati e - soprattutto - seguire un iter parlamentare che, trattandosi di giustizia, non si prospetta tra i più facili. Per ora Forza Italia e Berlusconi sono rimasti alla finestra a guardare.