Giustizia, Renzi: «Se non c'è intesa decido io, non mi faccio impantanare»

Giustizia, Renzi: «Se non c'è intesa decido io, non mi faccio impantanare»
di Alberto Gentili
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Mercoledì 27 Agosto 2014, 23:33 - Ultimo aggiornamento: 11 Febbraio, 21:26
Io non mi faccio impantanare. Lo dico da settimane che il governo venerd varer la riforma della giustizia e non torno certo indietro. Se necessario decido tutto io.



Matteo Renzi sa di giocarsi la faccia e il suo futuro politico. E sa altrettanto bene che se il piano di riforme dovesse naufragare, a pagarne il prezzo sarebbe proprio lui. Così, quando il ministro della Giustizia Andrea Orlando alza bandiera bianca, annunciando che nella maggioranza ci sono «differenze nelle priorità», Renzi non trattiene un moto di fastidio. L’ex rottamatore, il segretario «del Pd al 40,8%» - fanno notare i suoi - non è al governo per sottostare ai veti di Angelino Alfano o di qualche altro cespuglio della maggioranza.



Così, molto probabilmente, domani Renzi in Consiglio dei ministri se ne infischierà delle «differenze nelle priorità» e andrà avanti come un rullo compressore. La prova? Un’ora dopo l’annuncio di Orlando, il premier sforna due tweet come se nulla fosse, in cui parla del dimezzamento delle vacanze nei Tribunali e dell’«arretrato del civile» entro i famosi “Mille Giorni”. «Stanno tentando il solito giochino per provare a fermare il cambiamento», confida ai suoi, «ma stavolta gli va male».



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