Giustizia civile, fiducia al Senato: il testo del decreto passa ora alla Camera

Giustizia civile, fiducia al Senato: il testo del decreto passa ora alla Camera
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Giovedì 23 Ottobre 2014, 19:01 - Ultimo aggiornamento: 24 Ottobre, 14:32
Divorzio facile, riduzione delle ferie dei magistrati, negoziazione assistita: il decreto legge sulla riforma della giustizia civile supera, grazie alla 26/a fiducia incassata dal Governo, il non facile scoglio di Palazzo Madama al termine di una seduta dove, sebbene il grado di tensione sia stato ben lontano dai picchi raggiunti su riforme e Jobs Act, non sono mancate le polemiche. E a scendere in trincea sono state tutte le opposizioni: nel mirino, oltre al numero di fiducie utilizzate dall'esecutivo, anche le novità apportate dal Governo nel maxi-emendamento con cui si è integralmente sostituito il testo uscito dalla commissione Giustizia.



Le polemiche non hanno fermato l'iter del dl, che ora passa alla Camera. Il Governo ha incassato la fiducia con 161 sì e 51 no, al termine di una votazione nella quale le opposizioni avevano scelto, nella quasi totalità, di assentarsi, per impedire all'Aula di raggiungere il numero legale. Ma esclusa questa possibilità, M5S, Lega e Sel, ad eccezione di FI, sono in parte rientrate in Aula. All'interno del Misto, inoltre, in due, almeno (ed entrambi ex grillini), hanno votato la fiducia.



Il primo, Lorenzo Battista, lo aveva già fatto sul Jobs Act mentre la seconda, Fabiola Anitori, ha annunciato il suo sì plaudendo alla novità più contestata del maxi-emendamento: l'istituzione dell'ufficio del giudice di pace di Ostia e il ripristino di quello di Barra. La senatrice, infatti, chiedeva da tempo l'istituzione della sede di Ostia e il 21 ottobre, con una nota, aveva incalzato: «Sono pronta a votare la fiducia se il testo la contemplerà». L'emendamento, spiega la relazione tecnica che accompagna il dl, non prevede incrementi di organico e comporta spese di funzionamento quantificabili annualmente in 211mila euro per l'ufficio Ostia, e in 106mila euro per quello di Barra, ma la novità ha innescato comunque i mugugni delle opposizioni, che dopo aver applaudito ironicamente il voto di Anitori, malignavano: «bisognerà capire chi si è voluto accontentare con il ripristino del'ufficio del giudice di pace di Barra...».



E mentre l'opposizione di FI al dl è stata dura sin da ieri sul metodo - la fiducia - e sul merito del provvedimento («un pasticcio giuridico», secondo i senatori Romani e Bernini), il ministro della Giustizia Andrea Orlando ha salutato con soddisfazione il primo ok al decreto, ringraziando i senatori della maggioranza e definendo la misura «un primo passo di riforma per una giustizia più veloce ed efficace».



Passo che, oltre a prevedere la riduzione da 45 a 30 giorni delle ferie sui magistrati, prevede la negoziazione assistita anche per separazioni e divorzi consensuali, con il pm del Tribunale competente chiamato ad avallare l'accordo con o senza figli minori o con handicap. Un divorzio 'fai da te', insomma, che le parti possono espletare comparendo davanti all'ufficiale di Stato civile anche senza la presenza obbligatoria dei difensori. Per il divorzio breve - con la riduzione da 3 a 1 anno del tempo di attesa per chiedere il divorzio dopo la separazione - si dovrà invece aspettare: il tema, che si era provato ad inserire nel dl, resta relegato, complice il fermo niet di Ncd, nel ddl fermo in commissione Giustizia del Senato in attesa del parere della commissione Bilancio. E qui le tensioni, potrebbero investire di nuovo la maggioranza.








Dalla negoziazione assistita alla riduzione delle ferie dei magistrati fino alla sospensione feriale dei termini processuali.Sono questi alcuni dei pilastri del decreto sulla giustizia civile su cui ieri il Governo aveva chiesto il voto di fiducia - incassato oggi - presentando un maxi-emendamento integralmente sostitutivo del testo uscito dalla commissione Giustizia che incide quasi esclusivamente sulla disciplina di separazione e divorzi. Ecco i principali punti:



ARBITRATO. È valido per i procedimenti pendenti in Tribunale e Corte d'Appello tranne quelli sui diritti indisponibili (lavoro, previdenza e assistenza sociale). Secondo la procedura disciplinata dal dl, il giudice trasmette il fascicolo al presidente del Consiglio dell'Ordine forense circondariale per la nomina di uno o più arbitri individuati tra gli avvocati iscritti da almeno 3 anni all'albo, che seguiranno il procedimento. Il lodo ha valore di sentenza. NEGOZIAZIONE ASSISTITA. Le parti che non hanno adito un giudice o un arbitro convengono di risolvere la controversia con l'assistenza dei legali. Esclusi i diritti indisponibili. La negoziazione deve comunque essere tentata, prima di andare dal giudice, per il risarcimento danni da circolazione stradale e le domande di pagamenti di somme entro i 50mila euro. I tempi li determinano le parti, ma non possono essere inferiori al mese e superiori a 4. Sono inoltre prorogabili per non più di di due mesi. Anche il giudice può invitare a procedere alla negoziazione.

SEPARAZIONE E DIVORZI. Non sarà più necessario andare dal giudice per sciogliere il matrimonio: la negoziazione assistita si applica anche a separazioni e divorzi consensuali se non ci sono figli minori o maggiorenni con handicap o economicamente insufficienti. L'avvocato trasmette all'ufficiale di stato civile del Comune copia autenticata dell'accordo raggiunto, pena una sanzione. Nel maxiemendamento del governo si prevede tuttavia che, prima dell'invio all'ufficiale di stato civile, l'accordo sia trasmesso al Procuratore della Repubblica presso il Tribunale competente il quale, quando non ravvisa irregolarità comunica agli avvocati il nullaosta per gli adempimenti. In presenza di figli minori o maggiorenni con handicap o economicamente insufficienti l'accordo raggiunto va trasmesso entro 10 giorni al procuratore della Repubblica presso il tribunale competente, il quale, quando ritiene che l'accordo risponde all'interesse dei figli, lo autorizza. In caso contrario il procuratore della Repubblica lo trasmette, entro 5 giorni, al presidente del Tribunale, che fissa, entro i successivi 30 giorni, la comparizione delle parti. Un' ulteriore semplificazione, sempre se non ci siano figli minori o con handicap, consentirà ai coniugi di comparire - senza l'obbligatorietà dei difensori - davanti all'ufficiale di stato civile per concludere un accordo di separazione o scioglimento del matrimonio secondo condizioni concordate. L'ufficiale di Stato civile può convocare i coniugi non prima di 30 giorni dal ricevimento delle loro dichiarazioni per la conferma dell'accordo. La mancata comparizione equivale ad una mancata conferma dello stesso. TUTELA DEL CREDITO. Chi non paga volontariamente i debiti, pagherà di più, con un incremento del saggio di interesse moratorio all'8,15% nel caso in cui le parti non determinino la misura del tasso. Scatta la ricerca telematica dei beni da pignorare disposta, su istanza del creditore, dal presidente del tribunale, che autorizza l'ufficiale giudiziario ad accedere alle banche dati di Pa, anagrafe tributaria, archivio dei rapporti finanziari, Pra.

FERIE E SOSPENSIONE FERIALE - Le ferie dei magistrati vengono ridotte da 45 a 30 giorni.
Dimezzati anche i termini di sospensione feriale durante i quali Tribunali e Procure lavorano a regime ridotto, assicurando le urgenze e sospendendo l'attività ordinaria: il periodo passa dall'attuale 1 agosto - 15 settembre al 1-31 agosto, come disciplinato dal maxiemendamento (nel dl iniziale il regime di sospensione partiva il 6 agosto).
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