Napolitano, parlando con gli eurodeputati italiani a Strasburgo, ha ricordato che «non si può negare» la gravità della sentenza della Corte europea dei diritti dell'uomo sulla situazione delle carceri in Italia, «una sentenza pesantissima e ultimativa». Il capo dello Stato ha sottolineato che «se la Corte riterrà che noi non ci adeguiamo alle sue indicazioni, che sono di umanizzazione della carceri, saranno accolti tutti i ricorsi presentati dai detenuti» che hanno fatto causa contro il Paese per le condizioni di vita in carcere. L'Italia, ha avvertito Napolitano, «sarà costretta a pagare cifre enormi, di centinaia e centinaia di milioni di euro. Dobbiamo metterci in regola, soprattutto per la nostra coscienza». Per Napolitano intervenire per alleviare le condizioni di vita negli istituti di detenzione italiani «è un imperativo a cui non si sfugge», ma ha ricordato di aver «indicato tre piste», fra cui la revisione della durata della custodia cautelare e la necessità di aumentare la capienza delle carceri.
Poi il presidenta parla dell’arrivo degli stranieri: «La politica italiana verso il fenomeno dell'immigrazione economica deve avere due pilastri: la regolazione dell'immigrazione legale e la lotta contro quella illegale. Se si riduce tutto solo alla seconda, manca un elemento fondamentale del discorso e della realtà». Lo ha detto il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nel corso di un incontro con gli eurodeputati italiani al Parlamento europeo a Strasburgo.
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