Forza Italia, il fattore Francesca scatena il caos: minaccia di scissione in Campania, Calabria e Veneto

Berlusconi con la compagna Francesca Pascale
di Antonio Calitri
3 Minuti di Lettura
Martedì 7 Gennaio 2014, 09:11 - Ultimo aggiornamento: 8 Gennaio, 00:07
ROMA In attesa dell’ultima tranche di coordinatori regionali prevista entro la settimana, con i 14 responsabili regionali di Forza Italia gi nominati da Silvio Berlusconi, il partito inizia a delinearsi sul territorio in un mix di innovazione e nostalgia. E spicca l’ascesa nella stanza dei bottoni della fidanzata del cavaliere Francesca Pascale e del suo cerchio magico, determinante nelle scelte di Campania e Calabria ma anche nell’assenso del Veneto. Si può notare l’aspetto nostalgia dell’ex premier nel richiamare in prima linea dei ragazzi del 1994, soprattutto in Emilia Romagna e Sicilia. E si deve certificare il peso sempre minore che sta concedendo ai falchi che lo hanno spinto a rompere con Angelino Alfano nella speranza di prendersi tutto il partito ma stanno restando con un pugno di mosche.

FATTORE RENZI



Berlusconi, anche nel giorno dell’Epifania ha continuato a ribadire ai suoi interlocutori che si andrà a votare nella prossima primavera anche per le politiche convinto che Matteo Renzi, farà saltare il debole equilibrio del governo. E per questa ragione lavora senza sosta al completamento della lista dei coordinatori regionali che dovranno essere operativi per la convention nazionale del prossimo 26 gennaio. Allo stesso tempo però si è preso qualche giorno per lasciar decantare i malumori di una buona parte dei vecchi big per le ultime scelte dove è spuntata la «pascalizzazione» di alcune regioni: oggi ad Arcore vedrà Verdini per fare un punto, rinviando a domani il ritorno a Roma con il vertice sulla lege elettorale. Ma le beghe nelle regioni, come si diceva, sono tante.

A partire da quella natale della Pascale, la Campania, dove dopo quasi un mese di guerra sotto traccia tra le varie anime del partito divise su tutto e dopo il passo indietro di Mara Carfagna a lungo aspirante a quella posizione, l’ha spuntata l’ex collega della fidanzata di Berlusconi al Consiglio provinciale di Napoli, Domenico De Siano, sul quale alla fine sono confluiti tutti tranne il ritornato ex coordinatore Nicola Cosentino che (d’accordo con Denis Verdini) spingeva per Carlo Sarro. E ora i cosentiniani minacciano la scissione.

Sempre dal cerchio della Pascale è arrivata la soluzione per la Calabria, dove erano in lotta Nino Foti e Pino Galati. Alla fine quel posto è andato all’amica di Francesca, Jole Santelli che doveva essere risarcita dopo le dimissioni da sottosegretario al lavoro quando Forza Italia è uscita dalla maggioranza. Ci sarebbe per lo meno il gradimento della Pascale nella nomina del coordinatore veneto Marco Marin, ex medaglia d’oro olimpica nella scherma e considerato tra i dialoganti del partito. E anche nella delicata scelta del coordinatore siciliano Vincenzo Gibiino sembra esserci stato l’assenso della Pascale. A convincere Berlusconi per quel nome però, è stato soprattutto l’entusiasmo del senatore siciliano nell’abbracciare il progetto dei club Forza Silvio e la fedeltà mostrata a Berlusconi che segue ininterrottamente sin dal ’94, fu nominato coordinatore provinciale di Catania nel 1999 e ha rinunciato a sorpresa a seguire il suo capo corrente Giuseppe Castiglione nel passaggio a Ncd. E così il Cavaliere non ha avuto dubbi nel preferirlo a Stefania Prestigiacomo, candidata in pectore per quella posizione. Dall’inizio del ventennio quando fu tra i primi coordinatori di Forza Italia, spunta anche il nuovo responsabile dell’Emilia Romagna, Massimo Palmizio. A restare a bocca asciutta invece sono stati i colonnelli – falchi di Berlusconi, da Verdini che ha ottenuto solo la nomina di Massimo Parisi nella sua Toscana a Sandro Bondi, la cui fidanzata Manuela Repetti era in corsa per il coordinamento piemontese ma alla fine gli è stato preferito Gilberto Pichetto.
© RIPRODUZIONE RISERVATA