Delrio: «Lavoreremo con Cantone, struttura tecnica Infrastrutture resta al ministero»

Delrio: «Lavoreremo con Cantone, struttura tecnica Infrastrutture resta al ministero»
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Venerdì 3 Aprile 2015, 08:38 - Ultimo aggiornamento: 5 Aprile, 16:07

Graziano Delrio è il nuovo ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti.

L'ex sindaco di Reggio Emilia, dopo aver preso parte nel pomeriggio al Consiglio dei ministri vestendo per l'ultima volta i panni di sottosegretario alla presidenza del Consigliolio, ha giurato ieri sera al Quirinale nelle mani del capo dello Stato, Sergio Mattarella. Il premier Matteo Renzi, con cui il rapporto è stato a tratti teso, gli ha reso merito del lavoro svolto a Palazzo Chigi, in un ruolo importante per l'intera macchina del governo. Ora Renzi deve trovare un sostituto di Delrio a Palazzo Chigi. Il mini-rimpasto tuttavia è ancora una partita aperta, dal momento che è rinviata la scelta di un nuovo ministro di Ncd, una scelta che agita il partito di Angelino Alfano.

«Mi sono sentito stamattina anche con il presidente Cantone, con cui lavoreremo a strettissimo contatto, su Expo, sul Mose, su tutte le grandi opere italiane», ha detto oggi il neo ministro, arrivando al ministero riferendosi al lavoro con il presidente dell'Autorità anticorruzione.

«Questo Paese deve vincere la scommessa di mostrarsi a tutta l'Europa credibile sui lavori pubblici, sulle ricostruzioni, sulla lotta alla corruzione, sulla trasparenza», ha affermato Delrio, sottolineando che quindi «dobbiamo fare ancora grandi passi in avanti, già molti ne sono stati fatti ma ancora abbiamo tanto da lavorare».

Rispondendo poi a chi gli dice che c'è ancora parecchio da fare, Delrio ha sottolineeto: «Siamo abituati a lavorare, come tutti gli italiani». «L'Italia è casa nostra e le opere pubbliche e i soldi pubblici nella nostra testa sono come i soldi privati, anzi di più», ha detto ancora il neo ministro.

La struttura tecnica di missione resta al ministero delle Infrastrutture, ha detto ancora Delrio, aggiungendo che «non solo rimarrà qua ma qui porteremo le unità di missione della scuola e del dissesto idrogeologico che coordinavo da Palazzo Chigi perché il presidente del Consiglio vuole che sia un unico coordinamento dei lavori pubblici qui dal ministero».

«Con il presidente del Consiglio abbiamo già deciso

di lasciarla qua - ha affermato ancora Delrio a proposito della struttura tecnica di missione - ne dovremo ripensare le funzioni, focalizzarla per evitare duplicazioni e sovrapposizioni con altri compiti come quello del Consiglio superiore dei lavori pubblici».

Alla domanda, invece, se sia già stato individuato un nome per guidarla, il neoministro risponde: «Stiamo ragionando insieme al premier, stiamo valutando alcuni curricula». Tornando a parlare dei Lavori pubblici, Delrio ha continuato: «Cerchiamo di fare in modo di far ripartire un pezzo della crescita da qui, dai lavori che vengono fatti, completati e accelerati».

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