Secondo il capogruppo Pdl alla Camera le parole di Grasse contraddicono il «suo ruolo di garante della dignità dei parlamentari». «Ricordo all'ex procuratore Grasso una frase di Falcone: 'Il sospetto è l'anticamera della calunnia'. Cerchi di far valere le regole, il presidente Grasso, invece che inventarne di nuove ad uso delle sue attitudini inquisitorie», conclude Brunetta.
Anche l'altro capogruppo del Pdl al Senato spara ad alzo zero. «È molto grave che il presidente Grasso ipotizzi il voto palese, essendo il Regolamento sul punto chiaro ed inequivocabile. Sospettare, poi, che attraverso il voto segreto i senatori possano perseguire interessi diversi rispetto alla propria coscienza è incredibile. Un chiarimento sarebbe quantomeno opportuno».
Critiche a Grasso piovono anche da Cicchitto, Gelmini e Leone (che ne reclama le dimissioni) sul fronte del centro-destra. Mentre nel Pd interviene, a difesa, il capogruppo Luigi Zanda. «Non c'è niente di 'incredibile' o di 'fazioso' nelle dichiarazioni del presidente Grasso. Le sue, sono solo parole di buon senso». «Sin dall'inizio di questa non semplice legislatura, il presidente Grasso ha sempre tenuto un comportamento equidistante e molto attento alle leggi dello Stato italiano e al Regolamento di Palazzo Madama. Continuerà certamente a farlo in ogni altra circostanza del nostro futuro lavoro parlamentare», conclude.
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