D'Alema, scontro con un cronista di Virus: «Mi dia il suo nome, la denuncio»

D'Alema, scontro con un cronista di Virus: «Mi dia il suo nome, la denuncio»
2 Minuti di Lettura
Mercoledì 1 Aprile 2015, 16:48 - Ultimo aggiornamento: 19:18
«Lei ha detto che ho venduto il vino durante una convention del Pd, come si chiama lei, scusi? Devo trasmettere al mio avvocato questa informazione. La prego di mandare questa registrazione, avrà una denuncia». È scontro - secondo quanto si vede in un video pubblicato da Repubblica.it- tra l'ex premier Massimo D'Alema e un giornalista del programma di Rai Due «Virus», Filippo Barone.



Il contesto è un convegno della Fondazione Italianieuropei, a Bari, al termine del quale, inevitabilmente, D'Alema viene inondato da domande relative alle intercettazioni emerse nell'ambito dell'inchiesta di Ischia. E i toni si fanno subito accesissimi.



Ci sono molte cooperative tra i suoi clienti?, viene chiesto all'esponente Pd. «Ci sono molti cittadini, moltissimi», risponde D'Alema, accompagnando con un sorriso la sua replica. Poi è il turno della domanda incriminata. Qualcuno ha ritenuto inopportuno mischiare una convention del Pd con una vendita di 2000 bottiglie di vino..., premette il giornalista di Virus, che viene dapprima interrotto da D'Alema, che, mostrando di non aver compreso bene la domanda si avvicina e chiede che sia ripetuta.



E, dopo che Barone la riformula, d'Alema lo blocca e sbotta. «Quegli acquisti sono avvenuti nel corso di due anni non in una convention del Pd. Lei dice delle cose sciocche perché quegli acquisti, come risulta chiaramente dalle fatture sono avvenuti nel corso di due anni, sono stati regolarmente fatturati, sono avvenuti in prossimità delle festività evidentemente per fare molti regali come fanno molte imprese e sono stati fatturati con trattamento di favore, diciamo, perché con fatture a 4 mesi», spiega, ribadendo: le bottiglie «non sono state vendute nel corso di una convention del Pd, quindi la pregherei, siccome sto denunciando, oggi, diversi giornali, denuncio anche lei, con l'occasione».



Sull'incontro tra D'Alema e i giornalisti cala quindi il gelo. Poi D'Alema gelido si rivolge ancora al cronista di Virus: «Lei ha detto che ho venduto il vino durante una convention del Pd, come si chiama lei, scusi? Devo trasmettere al mio avvocato questa informazione. La prego di mandare questa registrazione, avrà una denuncia».



Poco dopo arriva la replica via Facebook, di Nicola Porro, conduttore di Virus. «Il nostro giornalista Filippo Barone fa una domanda a D'Alema sui vini: giusta, sbagliata, impertinente? ma pur sempre solo una domanda», scrive su Facebook.



Barone invece commenta: «Lì per lì non mi ero reso conto». Ma non si preoccupa più di tanto: «Ho già avuto una querela, sempre sul tema del vino, più o meno due anni fa per un articolo scritto per il Fatto, del resto mi trovo in buona compagnia con altri colleghi». Barone ritiene di aver fatto una domanda «provocatoria sì ma lecita, basata sulle intercettazioni, una domanda sulla concomitanza tra la vendita di vino dell'imprenditrice Linda Giuva, moglie di D'Alema, nella due giorni di convention Pd a Ischia, domanda che avevo già fatto invano alla Fondazione».