Adozioni gay, scontro tra le coalizioni di governo, il centrodestra: «In Italia non passerà»

Adozioni gay, scontro tra le coalizioni di governo, il centrodestra: «In Italia non passerà»
di Antonio Calitri
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Lunedì 1 Settembre 2014, 08:01 - Ultimo aggiornamento: 2 Settembre, 08:25

ROMA - Con due giorni di ritardo scoppia la polemica politica sulle adozione gay.

Venerdì scorso il tribunale dei minorenni di Roma aveva riconosciuto l’adozione da parte della compagna convivente della madre biologica di una bambina, ieri dopo il manifesto di Fratelli d’Italia contro le adozioni gay è scoppiata la polemica politica fuori e soprattutto dentro la maggioranza di governo, dove Pd e Ncd sono di nuovo ai ferri corti. Le prime polemiche erano scoppiate tra Fdi e il fotografo Oliviero Toscani che aveva scoperto che per la campagna del partito di Giorgia Meloni con lo slogan “un bambino non è un capriccio… no alle adozioni per i gay” era stata utilizzata una sua foto. Nel giro di poco la polemica si è spostata tutta nell’area di maggioranza, dove i nervi sono già tesi per l’ipotesi rimpasto dopo la nomina di Federica Mogherini ad Alto rappresentante della politica estera della Ue e le voci di un passaggio di Alfano dall’Interno agli Esteri per ora smentite da Renzi.

L’IMPEGNO

In questo clima, a prendere la parola e attaccare Fdi, facendo riferimenti anche alla maggioranza, è stato il renziano di ferro Andrea Marcucci, che ha dichiarato che «la destra italiana sui diritti civili è ferma al Medioevo, come confermano le posizioni di Fratelli d’Italia e di esponenti di altre forze politiche.

Il Pd prende alla lettera l’impegno del premier Renzi a fare in tempi brevi una legge per riconoscere le convivenze delle coppie gay. Il testo base della collega Monica Cirinnà non prevede l’adozione tout court, ma la stepchild adoption, ovvero la possibilità di riconoscere il figlio del partner. È uno strumento adottato quasi ovunque in Europa: in Germania, in Francia, in Spagna, nel Regno Unito».

Ad alzare le barricate per Ncd che già aveva risposto il giorno della sentenza con Gaetano Quagliariello, sono scesi in campo sia l’ex ministro Maurizio Sacconi che la portavoce Barbara Saltamartini. Venerdì il coordinatore nazionale di Ncd se l’era presa soltanto con i giudici e in una nota aveva dichiarato che «il pronunciamento che autorizza l’adozione da parte di una coppia dello stesso sesso dimostra come il problema della giustizia in Italia non riguardi solo le prescrizioni dei codici, ma come far sì che esse siano effettive» e che «la soggezione esclusiva alla legge assicurata dalla Costituzione è una garanzia per i giudici ma anche un dovere nei confronti dei cittadini» con l’avviso finale che «a fronte di sconfinamenti così gravi, un intervento da parte dei rappresentanti della sovranità popolare si impone».

Ieri Sacconi ha scritto che «i diritti dei minori vengono prima dei desideri degli adulti». Poi la portavoce del partito Barbara Saltamartini ha definito la «sentenza del Tribunale dei minorenni di Roma sul primo caso di “stepchild adoption” in Italia è sconcertante, oltre ad avere chiari profili di incostituzionalità» e ha puntualizzato che «il Nuovo Centrodestra dirà no a qualsiasi apertura legislativa che preveda le adozioni da parte di coppie omosessuali». E il vicepresidente dei senatori forzisti Maurizio Gasparri, ha parlato di «vergognosa sentenza».

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