Oggi i 5 Stelle dovranno confrontarsi nuovamente per decidere, ma fonti autorevoli spiegano che il
passaggio in Rete sul voto di Barbera non ci sarà. «Tempi strettissimi - viene illustrato - per un nome
che è stato invischiato su un'inchiesta della Procura di Bari su presunte pressioni per un concorso
universitario». Sia chiaro, Barbera per quella vicenda non è mai stato indagato «ma noi - spiega un 5 Stelle in prima linea - su questa faccenda presentammo un'interpellanza urgente, quando l'allora premier Enrico Letta inserì il nome di Barbera tra i 35 saggi nominati per costituire la Commissione
per le riforme».
Da qui l'equazione: «Per noi è un controsenso sottoporre un nome come il suo agli attivisti». Nonché la convinzione che il Pd «l'abbia fatto apposta, vogliono tagliarci fuori».
Ma i 5 Stelle sembrerebbero decisi a tenere la barra dritta. E pazienza se il no del Movimento a Barbera precluderà la corsa del loro candidato alla Consulta, Franco Modugno. «Per noi non esistono compromessi», mette in chiaro la stessa fonte.
Per Danilo Toninelli, l'uomo-riforme del Movimento, non bisogna guardare a chi propone il candidato
ma a chi è e cosa rappresenta. Modugno - dice il grillino - non è l'uomo dei 5 Stelle ma uno dei maggiori costituzionalisti viventi, un uomo che non si è mai fatto comprare dalla politica.
"In un Paese normale, sarebbe votato da tutte le forze presenti in Parlamento", assicura. Ma se i 5
Stelle bocceranno le candidature degli altri -Barbera veleggia spedito verso un no, Sisto non è
nemmeno preso in considerazione- è difficile che Modugno possa spuntarla.
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