Consulta, pressing del colle, Forza Italia annuncia una rosa di candidate

Consulta, pressing del colle, Forza Italia annuncia una rosa di candidate
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Giovedì 23 Ottobre 2014, 20:55 - Ultimo aggiornamento: 24 Ottobre, 14:30
Il Presidente della Repubblica non si rassegna all'impasse che si è determinata in Parlamento sui due giudici da mandare alla Consulta e sul componente laico per il Csm e così, durante la cerimonia per i Cavalieri del Lavoro al Quirinale, torna sul tema sollecitando le forze politiche ad esercitare «le prerogative costituzionali» che spettano alle Camere e confessando di aver vissuto «con pena» la situazione di stallo, tanto che si è trovato costretto a dare lui il buon esempio («dovuto e severo») eleggendo con un certo anticipo i giudici di nomina presidenziale. Una scelta che, sottolinea, è stata compiuta, non solo in modo «imparziale», ma anche con un occhio «al riequilibrio di genere». Ora, infatti, si commenta nel Pd, la «sfida» «non è solo a fare presto, ma anche a votare noi, come Parlamento, delle candidature femminili autorevoli che siano in grado di sbloccare la situazione». Puntare sul nome di una donna, si ribadisce, è uno dei «modi migliori» per superare, in modo «indolore», «l'ostacolo» della candidatura Violante che «deve essere rimossa» se si vuole ottenere «tutto il consenso necessario al raggiungimento del quorum» che è di 570 voti (3/5 dei componenti).



Il «vero problema» per i Dem, infatti, si ribadisce, sarebbe che il nome di Violante «venisse rimosso» da qualcuno, come atto di imperio, o che lui stesso abbandonasse il campo «in modo polemico» perchè non si sa come potrebbe reagire la minoranza Pd e tutti quelli che sinora lo hanno sostenuto. Ma trovare il nome di una donna che riesca ad avere requisiti analoghi a quelli di Violante o che sia in grado di riscuotere tanti consensi in un Parlamento così frazionato non è impresa facile.



Berlusconi assicura che sono già stati «selezionati 12 curricola e che avrebbe affidato una rosa di tre nomi» di possibili candidate ai capigruppo, Paolo Romani e Renato Brunetta, affinchè questi li sottopongano al vaglio delle altre forze politiche con le quali è in corso la trattativa. E anche nel Pd, assicura Lorenzo Guerini, si «sta lavorando per trovare una soluzione di alto profilo che permetta di superare l'impasse parlamentare».



Nell'attesa, il M5S avrebbe chiesto durante la Conferenza dei capigruppo alla Camera «un po' più di tempo» prima della riconvocazione del Parlamento in seduta comune perché si starebbe lavorando «ad una candidatura unitaria». I pentastellati, infatti, ribadiscono di essere pronti a votare «candidature autorevoli» e fuori dai giochi politici, rivendicando «il merito» di aver messo «Violante fuori dai giochi».



«Ci sono volute 20 fumate nere e settimane di stallo - scrive Beppe Grillo sul suo blog - ma alla fine la maggioranza ha ammesso ciò che il M5s ha sostenuto fin dall'inizio: i nomi fatti dalla maggioranza per la Corte Costituzionale, evidentemente anche questi figli del Patto siglato al Nazareno tra Renzi e Berlusconi, erano improponibili».
Sui nomi però si tenta di mantenere il massimo riserbo per «evitare di bruciarli». Anche se circolano con una certa insistenza quelli dell'avvocatessa Grazia Volo, di Marzia Ferraioli (ordinario di procedura penale a Tor Vergata,già candidata da Fi alle europee) e della vicepresidente del gruppo del Senato di FI, Anna Maria Bernini, che però secondo alcuni non avrebbe i titoli perchè «professore associato e non ordinario». Al momento, l'unica cosa che si conferma in Forza Italia è che, i parlamentari azzurri, «l'autrice della legge che ha messo fuori dal Parlamento Silvio Berlusconi», cioè l'ex Guardasigilli Paola Severino, «non la voteranno mai».
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