Consulta, sms ai deputati forzisti: votate Bruno. Ma l'elezione dei giudici è ancora a rischio

Donato Bruno
di Claudio Marincola
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Lunedì 15 Settembre 2014, 12:10 - Ultimo aggiornamento: 20:02
Bacchettati dal presidente del Senato, Grasso, ricompattati da Berlusconi, precettati e consigliati via sms, i parlamentari sono rientrati a Montecitorio e si preparano a nominare i due giudici della Corte Costituzionale e 5 componenti del Csm.



Pd e FI sono riusciti in extremis a trovare un'intesa sulle candidature. Ma dopo i veti incrociati e il siluro che ha fatto saltare la nomina di Antonio Catricalà le sorprese sono sempre dietro l’angolo. La scelta alla fine è caduta per la Consulta su Luciano Violante, democrat di lungo corso e Donato Bruno, avvocato civilista ed ex presidente della commissione Affari Costituzionali della Camera, un berlusconiano doc, sponsorizzato da Nicolò Gedini.



Pacta servanda sunt. Certo. Ma il rischio di un ammutinamento tiene in ansia l’ex Cav nonostante le rassicurazioni dei fedelissimi. Un altro smacco risulterebbe indigeribile e avrebbe conseguenze anche per gli equilibri interni di FI. Che cosa faranno nel segreto dell’urna gli azzurri che avevano già minacciato di votare scheda bianca o di non presentarsi alla Camera per non «bruciare» Bruno?



Tra veti e veleni non può sentirsi in una botte di ferro neanche il candidato del Pd, Luciano Violante. Anche per questo il vice segretario dem Debora Serracchiani ha rivolto ai suoi una sorta di appello richiamandoli «al senso di responsabilità». Ma i richiami del Nazareno a volte ottengono l’effetto contrario.



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