Pd, Civati lascia gruppo e partito: davo solo fastidio

Pd, Civati lascia gruppo e partito: davo solo fastidio
di Simone Canettieri
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Mercoledì 6 Maggio 2015, 14:58 - Ultimo aggiornamento: 7 Maggio, 21:54

Pippo Civati si chiude la porta dietro a doppia mandata: lascia il gruppo parlamentare del Pd e anche il partito. Che l'ormai ex democrat descrive come «nuovo e diverso, fondato sull'Italicum e sulla figura del suo segretario», con il quale «chi non è d'accordo, viene solo vissuto con fastidio». Alla fine Pippo Civati ha preso la decisione che tanto aveva minacciato: «Esco dal gruppo del Pd. Per coerenza con quello in cui credo e con il mandato che mi hanno dato gli elettori, non mi sento più di votare la fiducia al governo Renzi. La conseguenza è uscire dal gruppo».

Un addio che era nell'aria da mesi - tanto da diventare quasi una parodia morettiana - ma che sull'Italicum ha segnato la via del non ritorno.

Civati lascia il Pd, dunque.

Per dove? Ancora non si sa: in parlamentare aderirà al gruppo misto e poi si metterà al lavorare per fondare una "cosa" a sinistra del Pd, magari con Vendola e Landini.

Civati, deputato lombardo di 39 anni, è stato uno degli sfidanti di Matteo Renzi alle ultime primarie. Le strade dei due ex rottamatori al momento si dividono in maniera drastica. Anche se nel 2010 Renzi, allora sindaco di Firenze, lanciò la prima Leopolda proprio con un consigliere regionale del Pd, Pippo. Che ieri pensando ai tempi che furono con «Matteo» ha scherzato: «Renzi è molto spiritoso e non voglio far polemica con lui: rimarremo amici anche se in due partiti diversi».

Sul suo blog Pippo Civati, che adotta la storia di Nikola Tesla, pioniere dell'elettricità, spiega e motiva il suo addio al Pd. «Il futuro sarebbe a portata di mano, basterebbe imparare a sposare tradizione e cambiamento, coniugando cose antiche come i diritti e nuovissime come l'innovazione. «Mi spiace per chi ha cambiato idea ma per quel che mi riguarda continuerò a farlo con tutti quelli che lo vorranno. Secondo me sono tantissimi».

Nemmeno il tempo di far passare un'ora che da Sel è arrivata subito la mano tesa, con Nicola Fratoianni, coordinatore del partito di Vendola: «Civati ha fatto una scelta che è il frutto di una cumulazione di distanze con il Pd. Siamo disposti a discutere con lui per creare una nuova forza politica, per contrastare l'idea che non c'è alternativa. Metteremo in discussione l'assetto del partito».

La reazione del Nazareno invece è abbastanza tiepida. «Sono dispiaciuto ma era una decisione preannunciata da tempo». Così il vice segretario del Pd Lorenzo Guerini a proposito della scelta di

Civati di lasciare il gruppo. Per quanto riguarda la maggioranza al Senato Guerini dice di non essere «impensierito, non credo che la minoranza Pd lo seguirà anche se dovete chiedere a loro».

Sempre nel Pd, è diverso l'approccio dei prodiani. Sandra Zampa, vicepresidente del partito e già portavoce del Professore, spiega: «A differenza di lui io continuo a pensare che il Pd sia la nostra casa e che le battaglie debbano essere condotte dentro al Partito per riuscire a cambiare le cose che non ci piacciono. Al partito mancherà la sua voce».

Che adesso da ex si fa ancora più critica. Ancora Civati: «Non faccio parte né del gruppo del Pd alla Camera nè del partito democratico. Quindi sono nel gruppo misto. Non sentirò grande differenza perché il Pd sembra già un grande gruppo misto con tutti gli ingressi che ci sono stati...».

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