M5S, Casaleggio a sorpresa in Parlamento: «Cambio di governo? Ora no, l'anno prossimo»

Gianroberto Casalegio (foto Giuseppe Lami - Ansa)
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Giovedì 19 Dicembre 2013, 20:38 - Ultimo aggiornamento: 20 Dicembre, 19:17
A breve forse no. L'anno prossimo s. Sarebbe una cosa enorme. Cos Gianroberto Casaleggio lasciando il Senato risponde a chi gli chiede se «ci saranno cambiamenti politici a breve».



La promessa di un pronto riscatto, magari con un nuovo governo, l'ottimismo per i sondaggi interni che danno il M5S in crescita ma anche un timido "mea culpa" sulla gestione dei gruppi nel corso di una accesa riunione al Senato. A sorpresa Casaleggio arriva a Roma, ma senza Beppe Grillo, e proprio nel giorno in cui i parlamentari cinque stelle ottengono l'apertura di un conto corrente dove versare le loro diarie a favore delle piccole e medie imprese.



Ma non è il "Restituition Day" il motivo del tour del guru milanese nei palazzi romani del potere. Il co-fondatore del Movimento Cinque Stelle raggiunge la capitale per discutere di gestione della comunicazione politica, di strategia per le prossime elezioni regionali in Abruzzo e per le Europee. Ma è a Roma anche per ascoltare «le proposte e le critiche» di deputati e senatori stellati. Così nel corso di una riunione a Palazzo Madama ammette che «ci sono stati errori». «Da parte nostra, è vero - spiega - ma anche da parte vostra». Lo dice durante l'incontro più acceso, quello con i senatori e lo staff di riferimento. È questo il punto delle discussioni: le continue tensioni all'interno dei gruppi parlamentari e la gestione delle frizioni interne da parte dei suoi uomini di fiducia.



Lo scontro tra le fazioni è molto vivace soprattutto al Senato: così i parlamentari chiedono a Casaleggio

spiegazioni su chi, in realtà, scriva senza firmarli alcuni post sul blog di Grillo proprio contro i senatori stellati. Nel mirino c'è Claudio Messora, in passato accusato di essere il vero autore degli articoli dal senatore Luis Orellana.



Casaleggio difende il suo uomo ma ammette che qualcosa non va: sul banco degli imputati finisce come sempre la stampa, ritenuta ostile, ma più di qualche perplessità viene espressa anche sul lavoro di chi deve mantenere unito il gruppo. L'immagine all'esterno è quella di una continua gazzarra, dove invece di discutere dei problemi del Paese si pensa soltanto alle proprie faide interne.



Nelle scorse settimane alcune lettere delatorie nei confronti degli staff romani sono state recapitate alla Casaleggio Associati a Milano. L'episodio non è piaciuto allo stesso Casaleggio che ha preso nota ma, comunque, ha riconfermato la fiducia nei suoi uomini.



Negli incontri si è discusso anche della piattaforma informatica e della strategia comunicativa in vista delle Europee e delle Regionali in Abruzzo. I sondaggi interni vedono il M5S in crescita: l'onda della protesta anche quella dei forconi, è l'indicazione, va cavalcata nel migliore dei modi e la pattuglia parlamentare di Roma deve remare in questo senso.



Ancora una volta, però, le questioni interne hanno preso il sopravvento nella comunicazione cinque stelle. Non a tutti è andata giù la presenza di Casaleggio mentre si celebra il Restituition Day: «Una mossa inopportuna - spiegano alcuni - Ha tolto l'attenzione su uno dei temi che più ci sta a cuore».



Il clima dell'incontro, raccontano i più, è stato conciliante e sereno. A Montecitorio c'era persino un bebè, figlio della deputata Loredana Lupo. Ma a quanto apprende l'Adnkronos, il cofondatore del M5S avrebbe avuto uno scontro più acceso con il senatore Luis Alberto Orellana, volto storico del Movimento e dei meetup ma anche tra le voci più critiche della linea Grillo-Casaleggio. In particolare, il senatore di origini venezuelane sarebbe tornato a sottolineare l'esigenza di un confronto con le altre forze politiche, partendo proprio dal Pd.



Le sue parole avrebbero fatto saltare i nervi ad alcuni colleghi integralisti, tra questi il senatore Carlo

Martelli, che si sarebbe allontanato lamentandosi delle riflessioni di alcuni colleghi. Ma Orellana, a quanto siapprende, si sarebbe tolto anche un sassolino dalla scarpa, tornando sul post in cui venne additato nel settembre scorso, sul blog di Grillo, come il nuovo Scilipoti. Da qui una sorta di mea culpa di Casaleggio, che avrebbe annunciato novità, nei mesi a venire, sul fronte della comunicazione.