Fonsai, Cancellieri mina per il governo: bufera dopo la telefonata con i Ligresti

Fonsai, Cancellieri mina per il governo: bufera dopo la telefonata con i Ligresti
di Mario Stanganelli
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Sabato 2 Novembre 2013, 07:49 - Ultimo aggiornamento: 15:45

ROMA - Sentimenti misti e qualche perplessit tra le forze politiche sull’intervento del Guardasigilli Annamaria Cancellieri a favore di Giulia Ligresti. Nel Pd non ci si nasconde che le finalità umanitarie del ministro della Giustizia devono fare i conti col fatto che la destinataria dell’iniziativa è membro di una discussa famiglia amica della stessa Cancellieri.

Di qui la prudenza della richiesta di un chiarimento del ministro in Parlamento prima di una valutazione definitiva dei democrat. Il Pdl sembra dare una solidarietà più aperta al Guardasigilli, ma contemporaneamente sottolinea il trattamento del tutto diverso ricevuto da alcuni interventi di Silvio Berlusconi. A non avere invece dubbi sulla «scorrettezza» del ministro è il M5S, che ha presentato una mozione di sfiducia individuale nei confronti della Cancellieri. Il presidente dei deputati grillini, Alessio Villarosa, annunciando la decisione, osserva che «mentre migliaia di persone soffrono per le condizioni carcerarie, la Cancellieri si preoccupa della figlia di Ligresti, titolare della società ex datrice di lavoro del figlio. Buonuscita 3,6 milioni. Attendiamo spiegazioni», conclude l’esponente M5S.

E una spiegazione arriva dal vertice della Procura di Torino attraverso il suo capo, Giancarlo Caselli che definisce «arbitraria e infondata qualunque ipotesi di circostanze esterne che in qualche modo abbiano influito sulla decisione dell’autorità giudiziaria» sui domiciliari a Giulia Ligresti. Arresti che - ribadisce - «sono stati concessi esclusivamente sulla base di due fatti concreti, obiettivi, provati: le condizioni di salute assolutamente incompatibili con il carcere - come certificato dalla perizia di un qualificato professionista - e la richiesta di patteggiamento intervenuta ben prima che ci fossero le telefonate di cui parlano le cronache di questi giorni». Quanto al Pd, sembra abbastanza condivisa l’opinione dell’esponente renziano Antonio Funicello, in sintesi: «Garantismo per tutti, non solo per i figli di papà». La posizione ufficiale Dem è quella del responsabile giustizia del partito, Danilo Leva: «Il ministro riferisca in aula e poi, a seguito di quanto dirà, ciascun partito farà le sue valutazioni. Il Pd farà le sue». Rifiutando «strumentalizzazioni» del caso, Leva però chiede «chiarezza in tempi rapidi per fugare ogni dubbio che in Italia ci siano detenuti di serie A di serie B».

Al centro si nota poi la divisione di Scelta civica tra alcuni che, come Gabriele Albertini, la pensano alla stregua del sottosegretario Udc Gian Luca Galletti, per il quale «servire le istituzioni come ministro non può significare diventare disumani e disperdere la propria sensibilità personale» e il montiano Andrea Romano che si augura che Cancellieri «possa chiarire se, come e perché un ministro nell’esercizio delle sue funzioni istituzionali è intervenuta a favore di un’amica». Ad ”assolvere“ il Guardasigilli è, invece, il Pdl: Fabrizio Cicchitto sostiene che «il ministro Cancellieri non può certo essere criminalizzata perché si preoccupa di una persona che in carcere rischia la vita per anoressia». Inoltre, secondo Cicchitto, «è evidente la strumentalità antigovernativa degli attacchi alla Cancellieri». Alla quale va anche, da Jole Santelli, la «solidarietà condizionata al riconoscimento che uguale correttezza di comportamento debba essere riconosciuta a Berlusconi, condannato a sette anni per una condotta identica».

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