Camorra, il pentito Iovine: «Cesaro era in contatto con i clan per gli affari ad Aversa»

Camorra, il pentito Iovine: «Cesaro era in contatto con i clan per gli affari ad Aversa»
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Lunedì 4 Agosto 2014, 18:28 - Ultimo aggiornamento: 5 Agosto, 00:29
​I presunti rapporti con la camorra di Cesaro sono al centro di un interrogatorio, avvenuto il 28 luglio scorso, che Iovine ha reso al pm della Dda di Napoli Cesare Sirignano. Il verbale è agli atti del Tribunale del Riesame che dovrà pronunciarsi sulla richiesta di revoca dell'ordinanza di custodia avanzata dai legali del parlamentare. «Di Luigi Cesaro - afferma Antonio Iovine, interrogato nel carcere de L'Aquila - avevo già sentito parlare nel corso di una riunione tra me, Michele Zagaria e Nicola Panaro nel 2005 o 2006 a Casapesenna, in un'abitazione nella disponibilità di Zagaria». Era una riunione come tutte le altre, chiarisce 'o Ninno, nel corso della quale però Panaro riferì che «il politico Cesaro aveva interessi nella realizzazione di un affare ad Aversa indicato come Texas».



Panaro, secondo il pentito, chiese al gruppo se fosse possibile avvicinarlo: «Ricordo che Zagaria Michele, per nulla meravigliato dell'informazione, si assunse l'impegno di avvicinare Cesaro e di aggiornarsi sull'affare». Dopo avere sottolineato che Zagaria aveva «ottimi rapporti» con i clan di Sant'Antimo, il Comune di cui il parlamentare è originario, Iovine spiega che Cesaro era in contatto, in particolare, con il capozona di Aversa Corrado De Luca, il quale parlava di lui come «una persona che senza alcuna difficoltà sarebbe stata avvicinata».



«Per fare un esempio chiarificatore - mette a verbale il boss pentito - dico che lo stesso avrei fatto io se qualcuno mi avesse chiesto di avvicinare Nicola Cosentino. In quel caso, infatti, al mio interlocutore avrei immediatamente risposto che avremmo potuto facilmente rivolgerci al fratello Giovanni».
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