Panaro, secondo il pentito, chiese al gruppo se fosse possibile avvicinarlo: «Ricordo che Zagaria Michele, per nulla meravigliato dell'informazione, si assunse l'impegno di avvicinare Cesaro e di aggiornarsi sull'affare». Dopo avere sottolineato che Zagaria aveva «ottimi rapporti» con i clan di Sant'Antimo, il Comune di cui il parlamentare è originario, Iovine spiega che Cesaro era in contatto, in particolare, con il capozona di Aversa Corrado De Luca, il quale parlava di lui come «una persona che senza alcuna difficoltà sarebbe stata avvicinata».
«Per fare un esempio chiarificatore - mette a verbale il boss pentito - dico che lo stesso avrei fatto io se qualcuno mi avesse chiesto di avvicinare Nicola Cosentino. In quel caso, infatti, al mio interlocutore avrei immediatamente risposto che avremmo potuto facilmente rivolgerci al fratello Giovanni».
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