Bilancio dei partiti, Forza Italia in profondo rosso, il Pd prepara tagli

Bilancio dei partiti, Forza Italia in profondo rosso, il Pd prepara tagli
di Diodato Pirone
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Mercoledì 11 Giugno 2014, 15:30 - Ultimo aggiornamento: 12 Giugno, 08:43
Forza Italia, piove sul bagnato. Alla batosta delle europee e ai risultati deludenti delle comunali (appena alleviati dai guizzi di Perugia e Padova) ora si aggiungono pessime notizie sul fronte finanziario: il partito pieno di debiti fino al collo. Per la verit non si tratta di uno scoop clamoroso. Neanche 15 giorni fa, subito dopo le europee, Silvio Berlusconi aveva chiuso una mesta riunione del comitato di presidenza con un appello: ora ci servono almeno 30 milioni di euro.



Probabilmente si tratta di una necessità indicata per difetto. Già, perché i dati del bilancio 2013 di Forza Italia (e della sorella, Pdl, che chiusa politicamente mantiene aperta la sua partita Iva) fanno tremare i polsi. Forza Italia ha chiuso l’anno con un passivo di esercizio superiore ai 15 milioni di euro. Per effetto di questa perdita, il disavanzo patrimoniale complessivo accumulato aumenta, passando dai circa 67 milioni 937 mila euro del 2012 a 83 milioni e 548 mila euro.



L’aumento del passivo - si legge nella relazione firmata dala senatrice Maria Rosaria Rossi, fedelissima di Silvio Berlusconi - è dovuto soprattutto all’entrata in vigore della nuova legge sul finanziamento pubblico dei partiti (quella voluta dal governo Letta) che riduce i fondi pubblici del 25% all’anno fino ad azzerarli nel 2017. Forza Italia ha dovuto così svalutare i rimborsi che le vengono girati dal Pdl (partito cui spettano perché si è presentato alle elezioni del 2013 e alle precedenti) creando un buco notevole.



Maxi donazione. Buco parzialmente coperto dall’ennesimo maxi esborso di Silvio Berlusconi che nel febbraio scorso ha versato nelle casse del partito un contributo monstre di 15 milioni di euro servito ad estinguere debiti passati. In base al bilancio i dipendenti di Forza Italia sono 86, parte dei quali (54) riassunti dal Pdl.



Il quadro complessivo non cambia se si passa ad esaminare il bilancio 2013 del Pdl che è stato in vita fino al 16 novembre dello scorso anno e si è sobbarcato le spese della campagna elettorale per le politiche di febbraio.



Ecco le cifre principali: disavanzo annuo di 14,5 milioni e debito complessivo che sale da 3,7 milioni a quota 18,3 milioni. Un profondo rosso maturato nonostante i tagli scattati di fronte alla chiusura progressiva dei finanziamenti pubblici. Ad esempio è stata chiusa la storica sede di via dell’Umiltà per risparmiare sul sontuoso affitto del palazzetto. Poi sono stati chiusi 58 contratti di collaborazione e 14 contratti a tempo determinato non sono stati rinnovati. Le spese sono diminuite moltissimo, di quasi 6 milioni, ma tutto questo - come detto - non è bastato.

Sul fronte opposto, nel Pd, non è che le cose vadano proprio per il verso giusto ma se la situazione è difficile il quadro complessivo sembra sotto controllo.

Domani dovrebbe essere approvato il bilancio 2013 che chiuderà con un passivo superiore ai 7 milioni registrati nel 2012. Ieri voci incontrollate riferivano di un possibile rosso vicino ai 10 milioni ma dal Pd non è arrivata alcuna conferma.



Quel che è certo, invece, è che per quest’anno si tenterà di chiudere in pareggio nonostante l’ ulteriore riduzione del contributo pubblico. Voci di corridoio riferiscono dell’intenzione di varare tagli lineari pari al 35-40% su tutte le voci di spesa ad eccezione di quella del personale. Per il 2014, insomma, i circa 180 posti di lavoro che fanno capo al Pd dovrebbero essere salvi. Probabilmente non andrà così ”di lusso” nel 2015 quando il finanziamento pubblico subirà un calo di un altro 25%. La riforma del finanziamento pubblico, comunque, ha allargato l’uso della cassa integrazione anche ai dipendenti dei partiti.
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