Compravendita senatori, Grasso: Senato parte civile contro Berlusconi

Piero Grasso
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Mercoledì 5 Febbraio 2014, 15:55 - Ultimo aggiornamento: 6 Febbraio, 10:29
Il presidente del Senato, Pietro Grasso, dopo aver ascoltato i diversi orientamenti espressi dai componenti del Consiglio di presidenza, ha dato incarico all'Avvocatura dello Stato di rappresentare il Senato della Repubblica quale parte civile nel processo sulla c.d. «compravendita di senatori» che inizierà il prossimo 11 febbraio presso il Tribunale di Napoli.



Il presidente ha ritenuto che l'identificazione, prima da parte del pubblico ministero poi del giudice, del senato della Repubblica italiana quale «persona offesa» di fatti asseritamente avvenuti all'interno del senato, e comunque relativi alla dignità dell'Istituzione, ponga un ineludibile dovere morale di partecipazione all'accertamento della verità, in base alle regole processuali e seguendo il naturale andamento del dibattimento.



Il voto contrario del Consiglio.
Con dieci voti contrari e otto a favore il Consiglio di Presidenza ha dato parere negativo alla costituzione di parte civile del Senato nel processo sulla compravendita dei senatori in cui è imputato Silvio Berlusconi. La senatrice di Scelta Civica, Linda Lanzillotta, e l'esponente del Partito Popolare per l'Italia, Antonio De Poli, hanno deciso di esprimersi insieme a Forza Italia, Gal, Ncd e Lega contro la costituzione di parte civile del Senato nel processo sulla compravendita dei senatori.



Il fronte del sì. Danilo Leva, deputato del Pd e membro della commissione Giustizia della Camera, dice: «Il Partito democratico valuti la possibilità di costituirsi parte civile nel processo sulla compravendita di senatori presso il tribunale di Napoli in quanto soggetto che ha subito un danno diretto ed immediato dalla commissione del reato».



Il fronte del no.«Non esistevano precedenti» di una costituzione di parte civile da parte del Senato nei confronti di un parlamentare e poi «ritengo che gli ambiti vadano tenuti distinti: da una parte c'è quello giudiziario, dall'altra quello delle dinamiche politiche». La senatrice di Scelta Civica Linda Lanzillotta spiega così ai cronisti perchè, durante la riunione del Consiglio di presidenza di Palazzo Madama, si è espressa contro la costituzione di parte civile del Senato nel processo sulla compravendita dei parlamentari. Insieme al centrodestra. Secondo la Lanzillotta, in passato ci sarebbero state ben altre occasioni perchè questo accadesse («come ad esempio reati su brogli o ribaltoni alla Camera...») e invece di costituzione come parte civile non si è mai parlato. «O è intervenuta la magistratura - ribadisce - oppure c'è stato un giurì d'onore interno, ma i due piani non si devono confondere. Mai». Nemmeno in questo caso.



Le reazioni. «La decisione del presidente Grasso è sconcertante e rappresenta un gravissimo vulnus.
Ha voluto affidare la questione della costituzione in giudizio al Consiglio di presidenza del Senato che si è espresso contro la decisione di essere parte civile nel processo. Poi ha calpestato e ignorato questo orientamento con una scelta istituzionale scorretta e con un atteggiamento anche offensivo nei confronti di chi fa parte dell'organo di vertice del Senato. Questa sua decisione gravissima, lesiva di regole istituzionali e rapporti politici e personali non potrà restare priva di conseguenze. Richiamo l'attenzione anche del Presidente della Repubblica su questa scelta grave e vergognosa». Lo dichiara Maurizio Gasparri (FI), vice presidente del Senato e componente del Consiglio di presidenza che aveva dato parere negativo sull'ipotesi di costituzione di parte civile.




«Finalmente ritrovo il Pietro Grasso che mi aspettavo, il magistrato che conosco: prima vengono le istituzioni e poi gli interessi di partito». È quanto afferma in una nota il presidente dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro.
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