Si sono odiati, insultati, combattuti per una vita o almeno per venti anni buoni. Hanno diviso l'Italia in tifoserie. Oggi la guerra tra Silvio Berlusconi e Tonino Di Pietro ha trovato una tregua a Viterbo, la città del primo conclave. Un passaggio nel suo piccolo storico.
Il tribunale della Tuscia da anni porta avanti la causa per diffamazione che l'ex pm fece al Cavaliere per via di questa dichiarazione che Berlusconi fece durante un comizio a Viterbo nel maggio 2008: ''Di Pietro si è laureato grazie ai Servizi, perché è impossibile che abbia preso la laurea uno che parla così l’italiano'' e ''Ha messo dentro persone senza prove''.
Dopo una marea di udienze, l'accordo: l'ex leader dell'Italia dei Valori ha ritirato la querela, in cambio di un risarcimento economico. Che, dicono i ben informati, sia stato molto lauto.
Iniziata venti anni fa nei tribunali, proprio tra un giovane pm del pool Mani pulite e un neofita della politica appena sceso in campo, la Seconda Repubblica si appresta a terminare così, in sordina, in aula di provincia.
