Vertenza Ast, scontri al corteo a Roma. Feriti tre operai dopo una carica. Landini: «La polizia ci ha picchiati»

Vertenza Ast, scontri al corteo a Roma. Feriti tre operai dopo una carica. Landini: «La polizia ci ha picchiati»
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Mercoledì 29 Ottobre 2014, 14:08 - Ultimo aggiornamento: 30 Ottobre, 00:37

Con una carica della polizia, e 4 operai e 4 agenti feriti, si è trasformata in uno scontro sindacati-governo ed in una bufera politica il corteo a Roma degli operai della Ast.

Con Matteo Renzi che ha telefonano al ministro Angelino Alfano: il premier ha chiesto di «accertare le responsabilità». Renzi, alla ricerca di una soluzione per il futuro dell'acciaieria di Terni, ha anche incontrato i vertici di Federacciai e la Cassa Depositi e Prestiti, che già da giorni è chiamata in causa per l'ipotesi di un intervento pubblico nel capitale tramite il Fondo Strategico. È stata una giornata di tensione, iniziata con un sit-in di fronte all'ambasciata tedesca dei lavoratori dell'acciaieria della ThyssenKrupp, mentre al ministero dello Sviluppo il ministro Federica Guidi stava incontrando l'a.d. della Ast, Lucia Morselli, per fare ancora pressing sull'azienda per un piano industriale che sia di «vero, serio e duraturo rilancio», e per un dimezzamento (da 550 a non più di 290 esuberi) dell'impatto sull'occupazione.

Uno confronto che ha portato in serata ad un'apertura dell'azienda sulle proposte del ministro e sull'invito ad intensificare il dialogo con le organizzazioni dei lavoratori.

Gli scontri con la polizia, a Roma in piazza Indipendenza, hanno però acceso l'ira dei sindacati e il dibattito politico. A partire da Maurizio Landini, anche lui colpito da una manganellata. Dura è stata anche la leader Cgil, Susanna Camusso, che è andata in ospedale dagli operai feriti: «Ci sono persone che rischiano il posto di lavoro che oggi sono state picchiate dalla polizia. Si parli di questo e non delle sciocchezze». «Oggi è successo un fatto grave e inaccettabile», denuncia il numero uno della Uil, Luigi Angeletti e per il segretario generale della Cisl, Annamaria Furlan, quanto accaduto «è davvero incomprensibile e grave. Caricare e picchiare i lavoratori e i dirigenti sindacali non è certamente un bel segnale per il clima generale del paese».

«C'è stata, in modo non comprensibile, una carica della Polizia che ha iniziato a picchiare, a manganellare», racconta Landini. Ed anche altri leader sindacali presenti parlano di «corteo assolutamente pacifico», di una «carica ingiustificata». «Volevano andare verso la stazione Termini e occupare lo scalo romano, hanno forzato il cordone delle forze di polizia e per questo c'è stata una carica di contenimento», è la versione della Questura. Anche dalla politica arriva un coro di critiche e di richieste di chiarimenti al ministro dell'Interno Angelino Alfano che, dopo aver definito quella di oggi «una brutta giornata per tutti», in serata ha ricevuto al Viminale i leader dei metalmeccanici che erano in piazza con gli operai e il capo della Polizia Alessandro Pansa. Un incontro dal quale però è emerso un ulteriore contrasto fra il premier e il capo della Fiom: Palazzo Chigi ha infatti assicurato che Renzi ha sentito telefonicamente Landini, mentre quest'ultimo sostiene di aver parlato solo con il sottosegretario Delrio. E anzi: chiede le scuse del Governo.

A pretendere che si faccia luce sull'accaduto sono tutti i gruppi parlamentari del Senato, che invitano il ministro dell'Interno a riferire in aula al question time di domani. Acceso anche il dibattito alla Camera, dopo l'intervento del ministro Federica Guidi che ha fatto il punto sulla vertenza ed ha parlato degli scontri garantendo (come aveva già fatto anche il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Graziano Delrio) una verifica ed eventuali provvedimenti del Governo in tempi strettissimi: «Sono dispiaciuta e rammaricata», dice Guidi in aula alla Camera. «Esprimo l'auspicio che sia un stato un episodio unico, irripetibile. Episodi del genere non devono capitare». Intanto dai banchi dell'aula i deputati di Sel hanno alzato cartelli: «Alfano dimettiti»; mentre Niki Vendola twitta: «la vicenda non finisce qui». Anche il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, ha chiesto al collega di Governo ed al prefetto «informazioni e chiarimenti».

Duri i toni da più voci del Pd, da Matteo Orfini, a Stefano Fassina, a Gianni Cuperlo, a Guglielmo Epifani e Rosy Bindi. Anche Ncd chiede chiarezza, con l'ex ministro Maurizio Sacconi. Per Forza Italia è Mara Carfagna ad esprimere preoccupazione. Per il segretario della Lega Nord, Matteo Salvini gli scontri di Roma sono «l'ennesima dimostrazione dell'incapacità del ministro Alfano». E M5s attacca: «Renzi alla Leopolda ha detto agli operai delle acciaierie di Terni che si sarebbe impegnato di più per loro. Intendeva facendoli manganellare come stamattina?», dice il vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio.

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