Cancellieri, Pd all'attacco. Ma Letta e Napolitano la difendono

Cancellieri, Pd all'attacco. Ma Letta e Napolitano la difendono
di Diodato Pirone
3 Minuti di Lettura
Sabato 16 Novembre 2013, 08:37 - Ultimo aggiornamento: 17 Novembre, 12:15
ROMA - Ora buona parte del Pd fa il gesto del pollice verso nei confronti del ministro della Giustizia Anna Maria Cancellieri. Renzi ne aveva già chiesto le dimissioni e ieri è tornato alla carica. Ora insiste anche Civati. E Cuperlo si dice d’accordo. Non la pensa così, però, un pezzo da novanta come Massimo D’Alema che ieri è stato esplicito: «Il ministro non ha commesso alcun illecito, mentre illecita è la diffusione dei tabulati delle telefonate private delle persone».

La presa di posizione di D’Alema è importante. Perché ieri è spuntata anche l’ipotesi che sia il Pd a presentare una propria mozione di sfiducia alla Cancellieri. Una mossa che potrebbe essere discussa nell’assemblea dei gruppi parlamentari prevista per martedì, e che potrebbe avere ripercussioni imprevedibili sul destino dell’esecutivo Letta già alle prese con le drammatiche fibrillazioni del Pdl. E’ probabile dunque che i candidati alle primarie usino il caso Cancellieri per ingraziarsi l’elettorato Pd contando sul fatto che ben difficilmente il segretario, Gugliemo Epifani, passerà dalle parole ai fatti. Dalla segreteria democrat, infatti, si fa sapere che nessuna decisione sarà presa frettolosamente vista la drammatica tempesta che sta travolgendo gli altri partiti di maggioranza, Pdl e Scelta Civica.



La mozione. In ogni caso il caso Cancellieri non è destinato a conoscere pace almeno fino al voto sulla mozione di sfiducia chiesta dai grillini e in programma per mercoledì prossimo. A renderlo incandescente sono state le nuove rivelazioni de ”La Repubblica” sulle telefonate che avrebbe fatto la Cancellieri alla famiglia Ligresti e su altre conversazioni telefoniche del marito del ministro, Sebastiano Peluso, con Antonino Ligresti.

Ma intanto intorno alla Cancellieri è tornata a stendersi la robusta rete di protezione del Quirinale e del governo. Nel tardo pomeriggio di ieri il Guardasigilli ha deciso di consultarsi con il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, sia pure nel quadro di un colloquio ufficialmente3 dedicato al tema della riduzione dell’affollamento carcerario. E Napolitano, riferisce un comunicato del Quirinale,«ha auspicato l’ulteriore pieno sviluppo dell’azione di governo avviata dal Ministro della Giustizia». Anche il premier, Enrico Letta, fa quadrato. Letta e Cancellieri si sono visti in mattinata. Un colloquio «chiarificatore», come viene definito da fonti governative, al termine del quale il premier ha ribadito la fiducia al ministro.



La replica. Che ribatte colpo su colpo con una lunga lettera aperta nella quale ribadisce di non aver mai mentito nè in Parlamento né ai pm che l’ascoltarono qualche giorno dopo i suoi contatti telefonici con Antonino Ligresti.

«Non ho mai nascosto - scrive la Cancellieri - la mia lunghissima amicizia con Antonino Ligresti né di aver parlato con lui dello stato di salute di Giulia Ligresti. La prima telefonata è stata fatta da me ma solo a seguito di diversi tentativi fatti da Antonino Ligresti di raggiungermi al telefono. La seconda conversazione è in risposta ad un ulteriore contatto proveniente da Ligresti. Su cosa avrei mentito appare incomprensibile. Anche mio marito ha avuto contatti telefonici con Antonino Ligresti che è nostro amico. È un medico. Ma nessuna interferenza vi è stata rispetto alla vicenda processuale dei Ligresti da parte mia».
© RIPRODUZIONE RISERVATA