Alfano: «Noi unica alternativa a questa destra estrema»

Alfano: «Noi unica alternativa a questa destra estrema»
di Alberto Gentili
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Domenica 1 Marzo 2015, 06:17 - Ultimo aggiornamento: 2 Marzo, 14:52
Ministro Alfano, oggi si è preso un bel po' di insulti. Insieme a Renzi è stato il principale bersaglio di Salvini. Nulla da dire?

«Dalle mie parti si dice che la fissazione è peggio della malattia. Credo di rappresentare per Salvini una forma di sindrome monomaniacale compulsiva».



Perché ce l'ha tanto con lei?

«I motivi sono essenzialmente due. Il primo: vuole costruire un'estrema destra forte, ma perdente e dunque sa bene che la costruzione di un'area moderata alternativa alla sinistra mette in pericolo il suo progetto. Il secondo motivo è che siamo esattamente agli antipodi: Salvini vuole uscire dall'Europa e dall'euro, è contro il Partito popolare europeo (Ppe) e va a braccetto con Le Pen. Noi invece siamo per cambiare l'Europa, dare più poteri a Mario Draghi, più forza al piano Juncker per rendere più solida e robusta la ripresa. E se questo programma va in porto, le chance di Salvini saranno del tutto finite».



Salvini dice: «Mai con Alfano». E lei afferma: «Mai con Salvini». Chi sceglierà Berlusconi?

«Noi la nostra scelta l'abbiamo già fatta. Siamo dalla parte del Ppe, delle riforme e dell'Europa e stiamo realizzando una gran parte delle ambizioni dei moderati italiani: abbiamo introdotto la responsabilità civile dei magistrati, abbiamo smontato la legge Fornero, superato l'articolo 18 e riformato il mercato del lavoro, abbiamo ridotto l'Irap e sbloccato i tetti retributivi per le forze dell'ordine, investito di più in sicurezza. E siamo anche riusciti a fare zero tasse per chi assume, tant'è che l'occupazione sta ripartendo. E' chiaro che se il nostro esperimento di governo di area non Pd ha successo, si crea un grandissimo problema per Salvini. Insomma, noi la nostra scelta l'abbiamo fatta e il problema della Lega è tutto sulle spalle di Berlusconi».



Già, ma alla fine cosa farà?

«Non posso fare pronostici in casa altrui. Ciò che è certo è che noi abbiamo fatto una scelta netta e chiara contro questa brutta destra, che è poi quella prediletta dal Pd. Ed è la prediletta perché se risulterà predominante, farà perdere a lungo l'area alternativa alla sinistra. Spero che Berlusconi se ne renda conto. I dati sono lì a dimostrarlo: alle ultime elezioni in Emilia Romagna la Lega ha ottenuto il miglior risultato di sempre e il centrodestra il peggiore di sempre. Questo è lo schema di Salvini: Lega forte e centrodestra perdente».



C'è chi però prevede un futuro fosco per il Ncd, stritolato tra la Lega e Renzi...

«Noi rappresentiamo la soluzione per chi è di centrodestra, ma non vuole stare sotto Salvini. Per chi non è del Pd, ma condivide le cose che stiamo facendo al governo. Le sembra poco? E' un'ottima base per rilanciare l'iniziativa dei moderati italiani. E poi sono convinto che realizzando, da qui al 2018, i nostri obiettivi programmatici, la nostra identità sarà ancora più chiara. Tra l'altro, mentre a sinistra si litiga e a destra si stralitiga, siamo gli unici che uniscono con il progetto di Area popolare e gli unici - al di fuori del Pd - che danno stabilità al Paese permettendo all'Italia di agganciare la ripresa economica. Se non avessimo salvato la legislatura, oggi sarebbe ancora la recessione a farla da padrona. In più saremo sempre più protagonisti del cambiamento: presto vareremo il family-act per mettere al centro la famiglia, una nuova centralità per le politiche a favore del Sud, la sicurezza, il reato di omicidio stradale e altre battaglie di civiltà come la legge sul “dopo di noi”, in modo da dare un futuro ai bimbi portatori di handicap nel momento in cui non avranno più i genitori».



E' sicuro di farcela? Renzi si è dimostrato imprevedibile...

«Noi abbiamo una grande forza. Siamo decisivi sia per la tenuta del governo, sia perché l'area moderata e di centro non finisca sotto di Salvini. Vorrei far notare che il giorno dell'elezione del presidente Mattarella c'erano tre maggioranze. C'era la maggioranza per il Quirinale che comprendeva la sinistra del Pd e Vendola, c'era il patto del Nazareno che era maggioranza per le riforme e c'era la maggioranza di governo. Ora possiamo dire che dopo l'elezione del capo dello Stato e il Jobs Act c'è solo la maggioranza di governo in cui siamo decisivi».



Il bilancio romano della piazza è stato positivo, perché invece con gli ultrà del Feyenoord è stata una débacle?

«Non condivido nulla di quanto dice Salvini, ma con quattromila uomini mi sono impegnato a garantire il suo diritto a parlare. Un grande grazie alle forze dell'ordine, al loro impegno e professionalità e un caloroso riconoscimento ai romani che hanno affrontato forti disagi. Con il Feyenoord è stato tutto diverso: gli ultrà giunti in città alla spicciolata non potevano essere incanalati dalle forze dell'ordine».